Don Sergio Librizzi è stato fermato dagli agenti del Corpo forestale: approfittando del suo ruolo nella Commissione territoriale, avrebbe costretto alcuni richiedenti asilo a prestazioni sessuali in cambio dello status di rifugiati
Don Sergio Librizzi, presidente della Caritas di Trapani, è stato arrestato dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria del Corpo forestale. L’accusa per lui è concussione e violenza sessuale pluriaggravata: in cambio del rilascio dello status di rifugiati, approfittando del suo ruolo di componente della Commissione territoriale di Trapani per il riconoscimento della protezione internazionale, avrebbe costretto alcuni richiedenti asilo a prestazioni sessuali. Il prete, che ha 58 anni ed è originario di Petralia Soprana (Palermo), è stato fermato nella canonica della parrocchia di San Pietro a Trapani, di cui è titolare. La sua abitazione è stata perquisita e sarebbero stati prelevati dei pc.
Presunti abusi su migranti - Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe offerto prestazioni sessuali a migranti maschi. Il sacerdote era componente – “molto influente”, ha sottolineato il pm Paolo Di Sciuva – della Commissione territoriale presso la Prefettura, deputata al rilascio dello status di rifugiato. "Costringeva i giovani a prestazioni sessuali – ha detto il procuratore capo Marcello Viola – mediante pressioni, facendo leva sul suo ruolo apicale, sulla sua posizione di dominio".
Tra le vittime anche disagiati aiutati dalla Caritas - L'indagine, non ancora conclusa, per ora coinvolge soltanto don Librizzi. Fondamentali sono state le intercettazioni ambientali. Tra le vittime, almeno otto, non ci sono soltanto migranti, ma anche disagiati che si erano rivolti alla Caritas. Le accuse riguardano episodi che vanno dal 2009 ai giorni scorsi. In particolare gli episodi riscontrati sarebbero concentrati negli ultimi sei mesi. Le prestazioni sessuali sarebbero avvenute nell'auto del sacerdote, sulla quale gli investigatori avevano collocato delle cimici. Il sacerdote è stato portato in carcere. "Abbiamo chiesto ed ottenuto la custodia cautelare in carcere - ha detto il procuratore Viola - perché c'è il rischio di inquinamento delle prove, ma anche della reiterazione del reato”.
Sollevato dalla curia - Don Librizzi, intanto, è stato sollevato "in attesa che la magistratura faccia il suo corso, per prudenza, da tutti gli incarichi pastorali”. Lo comunica la curia vescovile di Trapani, che esprime “dolore e amarezza”.
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