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25/06/2014 06:35:00

Sicilia, acque calme nel Pd. Ma adesso è l'Udc a preoccupare Crocetta

 Non c'è pace per i partiti di governo in Sicilia. Se il Pd sta cercando di trovare un suo equilibrio, adesso le mine sono tutte nell'Udc. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto nel Pd c'è la buona notizia che Corradino Mineo e Nelli Scilabra hanno finalmente regolarizzato la loro posizione nei confronti del partito, versando nelle casse il contributo volontario necessario al funzionamento della macchina politica del Pd (oggi in crisi: 12 lavoratori sono stati messi in cassa integrazione). La tesoreria regionale del Partito democratico aveva reso noto nei giorni scorsi che i contributi arretrati non versati al partito dai deputati e dagli amministratori eletti in Sicilia ammontavano ad una somma complessiva che si aggira sui 500 mila euro. Mineo e Scilabra facevano parte di un nutrito elenco di esponenti che durante una verifica erano risultati non in regola dei versamenti.Secondo lo Statuto del partito democratico tutti gli eletti in Sicilia sono tenuti a versare alle casse del Pd regionale un contributo pari al 15% della indennità percepita. Ora i due esponenti avrebbero trovato con il Tesoriere Alessandro Tuccio un' intesa.  La tesoreria ha cominciato ad eseminare le carte che riguardano gli eletti nelle singole province, cominciando a verificare la posizione di deputati regionali, consiglieri comunali, assessori e esponenti che ricoprono incarichi.

Diversa la versione di Mineo. «Nel 2013 - racconta - non avevo sottoscritto l'impegno di pagamento "per essere stato inserito nelle liste in posizione utile", perché non pensavo di aver comprato un seggio accettando la candidatura, né che il Pd avesse il diritto di chiedere denaro per la scelta di un capolista. Trovo inaccettabile che dal 2005 i partiti si siano coperti dietro una legge incostituzionale come il "Porcellum" per espropriare il diritto degli elettori di scegliere gli eletti e persino per far cassa. E non voterò l'Italicum, se dovesse riproporre le liste bloccate. È invece vero che ho promesso un contributo al nuovo tesoriere del Pd siciliano, Tuccio Alessandro, per sostenere la sua intenzione di risanare e rendere trasparente il bilancio. Purtroppo gli stessi diffamatori che il 7 maggio, subito dopo un mio voto scomodo in commissione al Senato, mi addossarono la colpa del licenziamento di alcuni dipendenti siciliani del Pd, ora vorrebbero far credere che avrei ammesso l'errore. Mentre celano il nome di qualche deputato eccellente che prima ha promesso di pagare e poi se n'è dimenticato».

I prossimi impegni parlamentari, variazioni di bilancio, riforma della formazione professionale e semplificazione amministrativa, faranno capire lo stato dei rapporti tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l'area cuperliana del segretario regionale Fausto Raciti. Crocetta offre una poltrona assessoriale; i cuperliani ne reclamano due. 
Intanto, nel Pd è  dato ormai per imminente l'arrivo del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; Articolo 4 di Lino Leanza, dopo l'alleanza elettorale che ha portato a Bruxelles Michela Giuffrida, potrebbe stringere i rapporti con il Pd; il Patto dei moderati riformisti, oggi, alla presenza di Giuseppe Fioroni, annuncerà una grande manifestazione politica che dovrebbe vedere la partecipazione del vice segretario nazionale, Guerini. Attorno al presidente pro tempore del Parlamento europeo, Gianni Pittella, si è creato il «Laboratorio democratico Sicilia», che intende dare un contributo per «ripensare la Regione».

Sono attesi per domani, giovedì, a Roma, i deputati regionali dell'Udc, convocati dal segretario nazionale, Lorenzo Cesa, preoccupato dalle voci che arrivano dalla Sicilia su una presunta raccolta di firme contro il segretario regionale, Giovanni Pistorio, reo di avere consentito la formazione del «Crocetta-bis», senza tenere conto dei deputati della Sicilia occidentale: Lillo Firetto, Nino Dina, Margherita La Rocca Ruvolo e Mimmo Turano che hanno contestato la conferma come assessore tecnico di Patrizia Valenti. Nel mirino dei cosiddetti «dissidenti» dell'Udc siciliana, oltre Pistorio anche il presidente nazionale del partito, Gianpiero D'Alia. Riportare l'unità nel partito, per Cesa è fondamentale anche in vista della possibile formazione di una forza politica insieme con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Partito che Pistorio e D'Alia vorrebbero a pieno titolo nella maggioranza che sostiene il governo Crocetta. Ipotesi, però, sempre scartata dai vertici di Ncd. Il primo banco di prova sarà, a partire da oggi, in commissione Bilancio dove inizierà l'esame del disegno di legge di variazioni del bilancio. Una manovra di circa 360 milioni che dovrebbe approdare in Aula, dopo avere acquisito anche il parere delle commissioni di merito, la prossima settimana.