Sono ormai innumerevoli le varietà di biocarburante per auto. Dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, come canna da zucchero, barbabietole e mais, spesso prodotti in quantità superiori al fabbisogno, si può ricavare l'etanolo o alcool etilico che può essere utilizzato come combustibile per i motori a scoppio, in sostituzione della benzina. Dalle oleaginose (quali girasole, colza, soia) si può ottenere per spremitura il cosiddetto biodiesel. Tramite opportuno procedimento è inoltre possibile trasformare le biomassse di qualsiasi natura in BTL (Biomass to liquid), un biodiesel ottenuto appunto da materiale organico di scarto o prodotto appositamente con colture dedicate. L’ultima scoperta in tema di biocarburanti è, però, davvero inusuale. Alcuni ricercatori della University of Bath (Inghilterra) hanno ottenuto carburante a partire dai residui del caffè macinato, conquistandosi in tal modo le attenzioni della rivista specializzata Energy Fuels e ricavando un liquido dal minor potere inquinante rispetto ai derivati del petrolio. Lo studio dei ricercatori inglesi ha stabilito che 10 chili di residui di caffè possono dare origine a 2 litri di carburante, dimostrando inoltre che i frutti del caffè vantano la composizione e possiedono le caratteristiche fisiche per essere impiegati anche nel settore della trazione.
Per ottenere il carburante non basta ovviamente sfruttare il ricavato della macinazione dei cicchi. E’ necessario estrarre l’olio dal caffè macinato, mettendolo a bagno in un solvente organico e poi seguendo uno speciale processo; solo a questo punto si ricava un bio-fuel. “L’olio vanta proprietà simili alle materie prime utilizzate nella produzione di bio-carburanti – ha spiegato Chris Chuck, uno dei ricercatori –. Tuttavia quelle materie sono coltivate appositamente per la produzione di combustibile, mentre i residui di caffè sono di fatto rifiuti”.
Lo stesso Chuck ritiene che questo metodo possa aiutare ad esempio le torrefazioni di dimensioni più contenute a ricavare il carburante necessario per alimentare i veicoli delle consegne. Un’ idea rivoluzionaria, chissà che le multinazionali del caffè non diventino importanti competitor di Shell o Esso.
Carlo Antonio Rallo