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27/06/2014 14:00:00

"Mi toccherà ballare". A Marsala la presentazione del libro sull'ultimo principe di Trabia

Nelle suggestive Cantine Florio di Marsala, Venerdì 4 luglio alle ore 18:30 Raimonda Lanza di Trabia e Ottavia Casagrande presenteranno il loro libro “Mi toccherà ballare”, edito da Feltrinelli. Il libro racconta la storia di Raimondo Lanza Branciforte, ultimo principe di Trabia. Apparteneva a una delle più antiche, nobili e facoltose famiglie siciliane. Le autrici, la figlia e la nipote, ne hanno ricostruito la vita forsennata ed eccessiva, gettando nuova luce sul mistero della morte.
Dialogherà con le autrici Giacomo Di Girolamo, giornalista, direttore di Tp24.it ed Rmc 101.
Alla fine dell’incontro le Cantine Florio offriranno ai presenti una degustazione di prodotti e vini tipici.
L'evento nasce da una collaborazione tra Feltrinelli Editore e Erremmeci Media Group.
 

Il Libro:
Aggettivi come “stravagante”, “eccentrico”, ed espressioni come “fuori dai canoni”, “sopra le righe” trasmettono solo in parte la vertigine, la passione, la furia con cui Raimondo Lanza Branciforte principe di Trabia, appartenente a una delle più antiche, nobili e facoltose famiglie di Sicilia, ha preso a morsi i suoi trentanove anni (1915-1954): combatte in Spagna, è compromesso con i fascisti ma poi aiuta i partigiani, caccia la tigre, dalla vasca da bagno della sua suite all’Hotel Gallia di Milano compra e vende calciatori, si batte a duello, partecipa a corse automobilistiche, organizza feste da mille e una notte; è amico dello scià di Persia e di Tomasi di Lampedusa, di Aristotele Onassis e di Luchino Visconti, di Gianni Agnelli e di Robert Capa; ama Susanna Agnelli, Edda Ciano, Rita Hayworth e infine sposa Olga Villi. Sulla sua vita si è detto molto e qualcuno ha scritto, spesso senza reale cognizione di causa. A sessant’anni dalla sua tragica fine, è la figlia Raimonda – insieme alla nipote Ottavia – a scavare nel passato di quest’uomo fascinoso e scapestrato, vorace ed eccessivo, che ha sublimato un’incontenibile angoscia di morte in un’altrettanto incontenibile bramosia di vita: da una vecchia valigia sono emersi appunti, documenti, lettere, fotografie, tutto materiale inedito che ha colmato i vuoti, chiarito i nessi, precisato i rapporti, illuminando di una luce nuova testimonianze e racconti di chi Raimondo lo ha conosciuto. Alla fine, la morte dell’ultimo principe di Trabia e la rovina finanziaria della sua famiglia risultano oscuramente legate al trionfo della mafia in Sicilia e al suo radicarsi nei palazzi del potere. Di Raimondo restano questa storia appassionata, il rimpianto per un mondo dorato imploso – fortune giocate, ville e palazzi perduti, ricchezze disperse –, il fulgore abbagliante di una vita bruciata.