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02/07/2014 07:00:00

Parco archeologico di Marsala. Il contentino della Regione. In arrivo i precari Asu

Potrebbe arrivare una boccata d’ossigeno per il Museo Archeologico di Marsala. La boccata d’ossigeno non sono i fondi che aspetta da mesi dalla Regione. Ma un po’ di personale a dare una mano. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha disposto, dopo polemiche e polemiche, che i precari della Regione ex Asu, possono essere impiegati nei siti culturali e archeologici. Sono in totale 336 i precari che potranno essere destinati ai siti regionali. Uno di questi potrebbe essere il Museo Archeologico Regionale Baglio Anselmi di Marsala, che gestisce non solo lo storico baglio in cui è custodita la Nave Punica ma l’area archeologica di Lilibeo, la Grotta della Sibilla e le altre aree archeologiche di Marsala. Serve personale e fondi, lo ripete da mesi la direttrice Maria Luisa Famà. Con la finanziaria ter ancora ferma alla Regione sono tanti i disagi provocati al Parco. Non ci sono i soldi per fare la manutenzione ordinaria, sia del Museo che dell’Area archeologica. Sta dando una mano l’Associazione Amici del Parco, in questo periodo di stallo economico, per ciò che riguarda la pulizia. Ma occorrono interventi per decespugliare l’area. Invane le richieste di aiuto al sindaco Giulia Adamo. “E’ un atto dovuto quello del Comune di Marsala in base alla convenzione stipulata con la soprintendenza ai Beni culturali”, dice Famà. Convenzione che prevede l’intervento del comune per curare la manutenzione dell’area, con il Comune che ogni anno ottiene il 30% degli introiti complessivi del Museo. Un accordo alla pari, sembrerebbe, ma che il sindaco Adamo, in questi mesi, ha disatteso. “Non mando i miei dipendenti a pulire i bagni, loro hanno dei custodi, puliscano loro i bagni. Se vogliono un parco pulito e sistemato diano a me la gestione” ha detto Adamo. In questi mesi è stata richiesta anche l’installazione di due bagni chimici nel parcheggio, ma senza alcuna risposta.
Ferme anche le ricerche archeologiche. La campagna di scavi che era stata finanziata dall’amministrazione Carini è stata accantonata. Era il 2011 quando l’ex sindaco aveva deciso di stanziare 250 mila euro per procedere alla campagna di scavi nell’area delle terme e dei mosaici. Ma con la spendig review quei soldi sono stati bloccati. Spariti, nelle maglie della burocrazia, nei lacci del patto di stabilità, sembra. E così, è stata anche revocato l’appalto per gli scavi. Ma se adesso venissero sbloccati, forse, non servirebbero più. Adesso, l’importante è affrontare l’emergenza. Che è quella di far vivere il Parco, ogni giorno. Ma i tempi si allungano, con Palermo che sembra voler dare un contentino ai direttori dei musei siciliani con l’invio dei lavoratori precari. Un contentino, per poter ricominciare a discutere di altro. Intanto da Marsala a Siracusa, da Palermo a Piazza Armerina,  rischia di chiudere un patrimonio immenso.