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03/07/2014 06:25:00

Omicidio di Maria Anastasi, comincia oggi la requisitoria

 E' alle battute finali il  processo per l'omicidio di Maria Anastasi, la casalinga uccisa, il 4 luglio di due anni fa, nelle campagne trapanesi. Del delitto sono accusati il marito, Salvatore Savalli, e l'amante Giovanna Purpura. Sul pretorio, nell'ultima udienza,  sono stati chiamati a deporre ieri mattina Giuseppe Cipponeri, ex datore di lavoro dell'imputato, e la moglie, Rosa Berri. I due testi, citati dalla difesa, non hanno saputo fornire alcuna indicazione in merito ai maltrattamenti subiti da Anastasi. Rosa Berri, madrina della primogenita di Savalli ed Anastasi, ha riferito che c'erano scarse frequentazioni. «In diciotto anni saranno venuti a casa nostra al massimo quattro o cinque volte». Sia la donna che il marito hanno detto di non avere mai rilevato alcun livido o ferita su Maria Anastasi. Con le audizioni dei due coniugi s'è esaurita l'attività dibattimentale.
Oggi  è prevista la requisitoria dei pm Andrea Tarondo e Sara Morri mentre domani prenderà la parola l'avvocato Concetta Inglese, legale di parte civile. Il 9 e 10 toccherà ai difensori, Elisa Demma e Cinzia Pecoraro.

E' un torbido ménage condito da violenze fisiche e psicologiche fa da sfondo alla morte di Maria Anastasi, incinta al nono mese, uccisa con una pala e il cui cadavere è stato dato alle fiamme. L’operaio, dopo una infinita serie di contraddizioni e un approssimativo tentativo di depistaggio, durante il quale ha cercato di avvalorare la tesi che fosse la moglie ad avere un amante, è stato inchiodato dalle testimonianze dei figli e dei parenti della vittima che hanno ricostruito il clima in cui è maturato il delitto. Savalli aveva  raccomandato a una delle figlie di mentire ai carabinieri «Devi dire che eri con me quando la mamma è scomparsa».  La svolta decisiva però è arrivata con l’ammissione di Giovanna Purpura la donna con la quale aveva intrecciato una relazione e che pretendeva di far vivere sotto lo stesso tetto della sua famiglia.  

Dalle indagini è  emerso che Salvatore Savalli avrebbe usato violenza anche ai suoi figli (un maschio e due femmine, tutti ancora minorenni), colpendoli con calci e pugni al volto e all’addome senza alcun apparente motivo. In due circostanze, peraltro, avrebbe stretto le mani attorno al collo di una delle due figlie che sarebbe stata anche minacciata con un coltello.