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04/07/2014 06:30:00

Salemi. Riprendono gli scavi nell’area della Basilica San Miceli

Oggi alle ore 17.30 presso la sala conferenza del Castello Normanno-Svevo di Salemi saranno presentati alcuni dei saggi preliminari di scavo effettuato presso il sito archeologico della Basilica di San Miceli a Salemi, sotto la direzione degli archeologi prof. Randall W. Randall della Andrews University - Michigan (USA) e della prof.ssa Elisabeth Lesnes (ITT Marco Polo Palermo). Si tratta di una ricerca avviata in convenzione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani. Hanno dato il loro contributo pratico una ventina di studenti e volontari della Andrews University, dell'Università di Lione (F), dell'Università di Palermo, del Gruppo Archeologico XAIPE di Salemi, del Gruppo Scout Salemi 1. La Chiesetta di San Miceli è uno dei pochi esempi di Basilica Paleocristiana costruita dopo l'editto dell'Imperatore Costantino (313 d.C). I suoi pavimenti musivi la rendono unica nel panorama archeologico della Sicilia Occidentale. I resti dei mosaici videro la luce grazie all’intuizione avuta dal professore Antonio Salinas nel 1893. Costituiscono una testimonianza quasi unica in Sicilia per la ricchezza delle iscrizioni. La Basilica è stata oggetto di numerosi studi e ricerche che ne hanno evidenziato l’importanza anche dell’area limitrofa, sede di un villaggio coevo.
Da qui, la ripresa di una nuova campagna di scavi La cui prima fase di si è protratta per un mese circa, dal 9 giugno al 4 luglio. Lo scopo del progetto mira ad ampliare l’area della ricerca situata a nord dell'edificio, che custodisce il famoso mosaico scoperto dal Salinas, con la rimozione dalle trincee antecedenti dei detriti accumulati dopo lo scavo. Si vuole così ricollocare e tracciare la linea esterna del muro della chiesa, per determinare quale elemento architettonico sopravvive dell’originale. L’estensione anche della “trincea 3” all’angolo Nord-Ovest della chiesa, nel quale è stato rinvenuto un muro nord-sud, nel saggio del 2006, per tracciare ulteriormente questo muro e determinare le sue funzioni e relative datazioni. Vi è stata anche l’apertura di saggi a sud del parco per esplorare una zona mai indagata dove potrebbe essere localizzato l'antico villaggio cristiano e/o tardo romano. Quando ci siamo recati sul sito abbiamo condiviso con l’equipe momenti di eccitazione per via del ritrovamento di molte tegole, indizi dell’esistenza di una villa patrizia nei pressi della basilichetta. I resti dei mosaici, come è noto, videro la luce grazie all’intuizione avuta dal professore Antonio Salinas nel 1893. Costituiscono una testimonianza quasi unica in Sicilia per la ricchezza delle iscrizioni. La Basilica è stata oggetto di numerosi studi e ricerche che ne hanno evidenziato l’importanza anche dell’area limitrofa, sede di un villaggio coevo.
Al termine del convegno è prevista una visita guidata alla fornace Santangelo, sede del museo della Creta "Sublime fango".
Sulla tormentata e non sempre lineare vicenda della Basilica di San Miceli è nostra intenzione ritornare, nei prossimi giorni, con un più ampio e documentato servizio.
Franco Lo Re