Sempre incandescenti i rapporti tra il governatore siciliano Rosario Crocetta e il suo partito, il Pd. In particolare i rapporti sono tesi con l'area "cuperliana" del partito, che non riconosce un'azione riformista alla Giunta Crocetta e chiede da tempo un ricambio di assessori e di agenda. Martedì ci sarà una direzione regionale, che è molto attesa perchè si tiene alla vigilia della discussione della manovra di assestamento in aula, manovra sulla quale già si sono abbattuti in commissione diversi trabocchetti che l'hanno minata qua e là. Alla riunione dovrebbe partecipare il vice segretario nazionale, Lorenzo Guerini. La manovra è all'esame delle commissioni legislative dell'Ars dove sono stati approvati diversi emendamenti. Quelli che hanno un particolare significato politico riguardano l'abolizione dell'assegno di solidarietà approvato dalla commissione Sanità; e quello che dovrebbe estromettere gli «esterni» dagli uffici di gabinetto, votato dalla commissione Affari istituzionali. Commissioni presiedute rispettivamente da Pippo Digiacomo e Antonello Cracolici, entrambi cuperliani. Nei giorni, scorsi, Cracolici definì gli assessori tecnici «camerieri». Un giudizio che non è piaciuto affatto al presidente Crocetta, ma che l'assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, ha preso con ironia: durante i lavori della commissione Affari istituzionali, Scilabra si è presentata con un vassoio ed un caffè per Cracolici. Che lo ha bevuto dopo essersi informato scherzosamente se non fosse avvelenato.Il segretario Raciti e l'area cuperliana pretendono una giunta fortemente connotata dal punto di vista politico; il presidente della Regione non intende procedere ad un nuovo rimpasto, ma è pronto a fare posto in giunta ad un assessore di area cuperliana, purché non sia deputato o ex parlamentare. Può darsi che tutto resti com'è. Invece di un posto in giunta, i cuperliani potrebbero ottenere la vicepresidenza Ars resasi libera dopo le dimissioni di Salvo Pogliese (Fi), eletto al Parlamento europeo.
Crocetta che sta cercando in qualche modo di neutralizzare eventuali voti contrari alla manovra di assestamento di bilancio. Il presidente della Regione è impegnato a tessere una complicata tela con alcune forze di opposizione. Intanto, ha recuperato il rapporto con i deputati dell'ex Megafono che hanno cambiato il nome del gruppo crocettiano in «Socialisti e Territorio». Una scelta che aveva fatto infuriare Crocetta, il quale a caldo aveva detto: «Per me possono passare pure all'opposizione». Ma martedì sera, attorno ad un tavolo in un ristorante di Palermo il presidente della Regione ha fatto pace con Antonio Malafarina, Giovanni Di Giacomo, Nino Oddo e Nello Dipasquale. Alla cena hanno partecipato anche il senatore Beppe Lumia e l'ex assessore al Territorio, Mariella Lo Bello. Al gruppo dell'ex Megafono dovrebbe aderire anche il vice presidente dell'Ars, Antonio Venturino. Secondo indiscrezioni, sarebbero pronti a passare con i crocettiani, Giuseppe Federico e Dino Fiorenza, eletti nelle liste dell'Mpa-Pds. Una voce che circola da tempo, ma finora rimasta tale. Data per certa, invece, l'adesione di Marco Forzese che ha lasciato i Drs.