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09/07/2014 10:55:00

Marsala. Milazzo e Titone: "Le telefonate a casa di Adamo violano la privacy?"

"Le telefonate a casa del sindaco di Marsala Giulia Adamo potrebbero essere una violazione della privacy". A dirlo sono i consiglieri comunali di Futuro per Marsala, Pino Milazzo e Vanessa Titone.
 

"L'amministrazione Comunale - si legge nella interrogazione dei due consiglieri  - ha scelto la strada delle telefonate a casa per comunicare con i cittadini marsalesi e il Sindaco Giulia Adamo ha fatto chiamare qualche migliaio di utenze telefoniche per invitare agli "incontri con la cittadinanza" nelle varie zone della città, per avvisare i marsalesi che lo scorso 24 giugno non si sarebbero tenuti i giochi pirotecnici a causa del forte vento e che venivano rimandati e poi, ancora, per informare che sabato 28 Giugno alle 22 si sarebbero tenuti i giochi pirotecnici in onore di San Giovanni.Componenti della stessa famiglia sono stati chiamati più volte nella stessa giornata per sentirsi dire sempre le stesse cose. I cittadini sono stanchi delle chiacchiere, anche telefoniche, e le telefonate potrebbero divenire una violazione della privacy."

I due consiglieri chiedono di sapere "se è stata incaricata, e con quali modalità di legge, una società di servizi per fare le telefonate; quale è stato il costo del servizio reso, quali tabulati sono stati utilizzati per contattare i cittadini marsalesi, se è stata concessa l'autorizzazione ad utilizzare i numeri telefonici e cosa deve fare un cittadino che non intende essere ancora chiamato o disturbato presso la propria abitazione".

"Si chiede, infine di sapere - conclude la nota - se gli operatori, o i loro responsabili, al momento della chiamata, hanno reso visibile il numero chiamante, se hanno indicato con precisione agli interessati che i loro dati personali sono stati estratti dagli elenchi di abbonati, fornendo, altresì, le indicazioni utili all'eventuale iscrizione del contraente nel registro delle opposizioni". Milazzo e Titona annunciano che in caso di mancata risposta all'interrogazione da parte dell'amministrazione comunale "si ricorrerà al Garante per la Privacy".