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18/07/2014 06:15:00

Marsala. Studia e si diploma un giovane migrante africano. Era arrivato su un barcone

Approdato in Italia nel 2008 su uno dei tanti <barconi della speranza>, con il rischio, dunque, di finire anche in fondo al mare, non appena ha toccato terra si è subito dato da fare per migliorare la sua condizione sociale. Due anni dopo, ottenuto lo status di rifugiato politico, arriva a Marsala (inizialmente alloggiato all’Hotel Acos) e qui decide di riprendere a studiare. Ha, quindi, conseguito prima la licenza media presso la sezione per adulti della scuola media ‘’Vincenzo Pipitone’’ e poi si è addirittura diplomato, con un buon voto (82/100, con 30/30 agli orali), all’istituto alberghiero ‘’Abele Damiani’’. Ciò nell’arco di tre anni, anziché nei cinque previsti dal corso di studi. Dopo la licenza media, infatti, si è preparato a dovere e ha ottenuto subito l’ammissione al terzo anno. Nel frattempo, si è guadagnato da vivere lavorando, la sera, nelle cucine di un noto ristorante del centro. Ha preso in affitto un piccolo appartamento, ha conseguito la patente di guida e comprato un’auto usata. Protagonista di una esemplare storia di integrazione è il 27enne Mohamed Boiro Drame, nato in Guinea, ma cresciuto in Senegal, dove aveva fatto le elementari e le medie. Figlio di un insegnante, Boiro è musulmano. E’ sempre sorridente e ben disposto al dialogo e all’amicizia con tutti. Per il suo carattere gioviale, si è guadagnato immediatamente le simpatie di compagni di scuola e insegnanti. I primi ad aiutarlo, a Marsala, sono stati gli operatori dello sportello multifunzionale dell’Anfe (Associazione nazionale famiglie emigrate), all’epoca a Palazzo VII Aprile, al quale il giovane africano si è rivolto, instaurando subito un rapporto di intensa amicizia. All’Anfe, Boiro è stato a braccia aperte. E’ qui che inizia a studiare la lingua italiana. Gli operatori dello sportello lo preparano, infatti, agli esami di licenza media che supera nel 2011. A questo punto, la scelta di iscriversi all’Alberghiero <Damiani>. E anche qui i risultati sono brillanti. ‘’Amo la vostra terra – dice Boiro – e ne rispetto costumi e tradizioni. Il mio futuro lo immagino a Marsala. In Italia sono arrivato il 25 maggio 2008, con altri ragazzi di varie nazionalità, provenienti dalla Libia. Dopo un anno e mezzo sono stato riconosciuto come rifugiato politico. Da quel momento ho avuto la possibilità di riattivarmi alla vita scolastica, lavorativa e sociale. Grazie ad un aiuto della famiglia di Pilocane’’. Giuseppe Pilocane è il responsabile dell’Anfe. Ormai l'immigrazione in Italia ha mutato il paesaggio sociale, investendo piccoli e grandi centri. Si dovrebbe, pertanto, favorire un'accoglienza dignitosa per questi uomini e queste donne in fuga dalla povertà e a volte anche da guerre e persecuzioni. Tutti alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli. E non sono pochi quelli che vogliono venire nel nostro Paese per studiare, lavorare, inserirsi al meglio nella nostra società e rispettarne leggi e cultura.