ARI-AAA3 Onlus, l’associazione siciliana dei pazienti allergici ed asmatici, insieme a FederAsma e Allergie Onlus, Federazione Italiana Pazienti, denunciano l’Interruzione del rimborso della spesa per la terapia con vaccini desensibilizzanti in Sicilia.
Con circolare emanata il 9 giugno c.a. (prot. 46349) dal Dipartimento Regionale per la pianificazione Strategica, Servizio 7 – Farmaceutica dell’assessorato alla Salute, è stata disposta l’interruzione del rimborso ai pazienti allergici della spesa per la terapia con vaccini desensibilizzanti”. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, cice presidente vicario della commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’Assemblea regionale siciliana (Ars). “Una decisione tale che toglie ai numerosissimi pazienti allergici, ed alle rispettive famiglie, affetti da rinite e da asma bronchiale, bambini e adulti, in corso di cura o che necessitano di intraprenderla, il sostegno del Servizio Sanitario Regionale senza alcuna valutazione dei danni e senza una proposta alternativa finalizzata a individuare soluzioni alternative, anche dal punto di vista della sostenibilità economica.Tale vergogna per i pazienti siciliani è inaccettabile, tanto più che in alcuni soggetti, come ad esempio i pazienti con anafilassi da puntura di imenotteri, l’immunoterapia è un procedura terapeutica salvavita”.”Interrompere la rimborsabilità dell’Immunoterapia Specifica - ha continuato l’On. Vinciullo - significa far cadere sulle spalle della famiglia del paziente tutto il costo della terapia, con il concreto pericolo, data la crisi economica in cui oggi versano tutte le famiglie siciliane, della rinuncia alla terapia stessa, rinuncia che determinerebbe un danno gravissimo ed irreversibile. Tant’è vero che nelle regioni Lombardia e Piemonte, il locale Governo regionale ha cambiato idea, ripristinando il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto del vaccino. Con un’interrogazione parlamentare - ha proseguito l’On. Vinciullo- e con un Ordine del Giorno, ho chiesto con forza che vengano valutate tutte le forme possibili di razionalizzazione ed appropriatezza prescrittiva delle immunoterapie iposensibilizzanti, rendendoli erogabili in forma diretta dal Servizio Sanitario Regionale solo tramite dei “Centri Prescrittori” individuati in tutte le Aziende Sanitarie Provinciali, modalità questa che, come avviene in altre Regioni, permette al Servizio Sanitario Regionale un alto contenimento della spesa (con abbattimento del costo della terapia), una razionalizzazione e un controllo della appropriatezza prescrittiva e della efficacia terapeutica. Una buona politica sanitaria - ha concluso Vinciullo - deve mirare non ad un taglio irrazionale, ma alla realizzazione di una modalità di presa in carico che per le patologie allergiche respiratorie in particolare – che riguardano il 25-30% della popolazione generale e che proprio a causa dell’altissima diffusione, inducono costi diretti e indiretti tra i più alti in Italia – tuteli il paziente garantendo appropriatezza degli interventi diagnostico terapeutici, strumenti di prevenzione e, contemporaneamente, di controllo e di contenimento della spesa”.