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23/07/2014 06:10:00

Marsala, sette persone indagate per l'utilizzo di carte di credito contraffatte

 Un avviso conclusione indagini, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato a sette persone (sei tra commercianti e imprenditori di Marsala, Petrosino e Campobello di Mazara e un pregiudicato palermitano) accusate di aver utilizzato carte di credito di provenienza illecita o comunque falsificate o alterate. I sette indagati sono i marsalesi Vincenzo Messina, di 56 anni, titolare di un negozio di autoricambi, Vincenzo Pocorobba, di 41, e Michael Sammartano, di 27, soci nella “Terrazzi e Giardini” (attrezzature e arredi per giardini), Francesco Salvatore Giacalone, di 33 anni, e Bartolo Bonafede, della cooperativa agricola “Bella Sicilia” di Petrosino, il campobellese Alessandro Stallone, di 41, ambulante che vende capi di abbigliamento, e il 33enne pregiudicato palermitano Alessio Amoroso. Secondo l’accusa, commercianti e imprenditori, allo scopo di “sanare” le transazioni fraudolente con le carte di credito contraffatte, hanno simulato cessioni di beni, smascherate dagli investigatori analizzando gli scontrini fiscali (emessi dopo gli orari di chiusura dei loro esercizi) e fatture (emesse a soggetti inesistenti e imprese non più in attività). L’indagine è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala e coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Antonella Trainito ed è giunta a conclusione proprio nel momento in cui è entrato in vigore il decreto legislativo che prevede l'obbligo per imprese, lavoratori autonomi e professionisti di dotarsi di “Pos” e consentire così ai clienti di pagare con moneta elettronica, assicurando la piena tracciabilità dei pagamenti. Le indagini furono avviate nel febbraio 2013 quando le Fiamme Gialle della Procura, nel corso di complesse indagini, sequestrarono circa 15 mila euro presso il Monte dei Paschi di Siena, di cui 9 mila sul conto corrente intestato alla “Terrazzi e Giardini”, e 6 mila su quello intestato a Vincenzo Messina. Ciò per il fraudolento utilizzo di carte di credito contraffatte di pari importo. Terrazzi e Giardini aveva tentato di far passare dal Pos altri pagamenti sempre con l’utilizzo di altre carte di credito contraffatte per complessivi per 22 mila euro, ma l’operazione non andò in porto perché le carte non erano perfettamente contraffatte. La Gdf della Procura, durante l’attività di monitoraggio del fenomeno, riusciva poi a bloccare un’altra operazione analoga nel marzo 2013 che stava per essere messa in atto, secondo l’accusa dagli imprenditori Giacalone e Bonafede. In questo caso sono stati sequestrati 5 mila euro. Non andati a buon fine, inoltre, sempre perché le carte di credito non erano ben contraffatte, altri 11 tentativi per complessivi 30 mila euro. A Castelvetrano, infine, con la complicità del pregiudicato palermitano Alessio Amoroso, un altro “colpo” da 12 mila euro utilizzando il pos collegato al conto corrente intestato al commerciante ambulante Francesco Stallone. Ma anche in questo caso l’illecita operazione è stata scoperta dalle Fiamme Gialle della Procura.