Di repliche a giornalisti da parte di amministratori pubblici se ne vedono a quintali ogni giorno. Un po’ per una virgola, un po’ per un refuso, e tanto perché non piace essere “chiacchierati”. Questa volta a scrivere a un giornale è il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Coppola. Nulla a che vedere con gli esempi fatti prima. E’ per una questione di “toponomastica”, mettiamola così. E se la prende, niente di meno che con Umberto Eco, un mostro sacro della letteratura italiana. Nella sua rubrica settimanale su l’Espresso l’intellettuale autore de Il Nome della Rosa ha fatto una disamina di quei comuni italiani che hanno vie intitolate a gerarchi fascisti, personaggi dell’antisemitismo e firmatari del Manifesto della Razza. C’è Roma, Napoli, Bari, Modena. E poi arriva il passaggio incriminato. «il fatto che più colpisce è che a Castellammare è stata intitolata una via a Telesio lnterlandi (tra l’altro, neppure nato da quelle parti). lnterlandi non era uno scienziato (....) ma uno sporco mascalzone che ha dedicato la vita intera e seminare odio razzista e antisemita con la rivista La difesa della razza”. Ma sembra non essere così, perché Coppola, da Castellammare, prende carta e penna e scrive al direttore de l’Espresso e a Eco. “Guardate che nella mia città non esiste alcuna via intitolata a Interlandi”.
“Quanto affermato nella vostra rivista ha suscitato sdegno e indignazione in tutta la comunità cittadina, la cui storia non dice di alcuna simpatia della stessa nei confronti di personaggi come Telesio Interlandi” scrive Coppola. Il sindaco di Castellammare prende le distanze, ricorda i 4 centri di accoglienza per immigrati. Poi specifica che “esiste, in realtà, una via Interlandi dai primi anni del ‘900, intitolata probabilmente al principe Pompeo Interlandi di Caltagirone, morto nel 1866. Qualcuno, evidentemente, si è divertito a mettere in giro una “bufala” che è stata presa in considerazione da giornalisti e grandi intellettuali come Umberto Eco. Del resto Telesio Interlandi è morto nel 1965, mentre la via Interlandi esiste a Castellammare dai primi anni del ‘900. È risaputo che non si possono intitolare strade a persone che sono ancora in vita”. La bufula della via Interlandi ha scatenato un putiferio. E il povero Eco, che ha sbagliato il nome (della via) si è preso la strigliata.