Non si aprirà la terza finestra del Piano Giovani Sicilia fin quando non saranno risolte le falle del sistema, e non si farà luce su quello che è successo nell’ultimo clic day. L’ha deciso l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra. “Non è corretto nei confronti dei giovani siciliani che si sentono presi in giro”. Dopo il pasticcio dei giorni scorsi era stata anche avanzata l’ipotesi di un nuovo clic day la prossima settimana, con 200 tirocini in palio, per sedare gli animi ai circa 40 mila ragazzi che martedì sono rimasti fuori dal programma per il black out del sito del piano giovani. Ma rimarrà tutto fermo fino a nuovi ordini. Sembra anche più remota la possibilità di un annullamento degli 800 tirocini confermati martedì tra candidati e aziende.
I tirocini finanziati sono in tutto 2400, e l’accesso è diviso in tre tranche tra luglio, agosto e settembre, per un periodo di sei mesi. E poi c’è un incentivo di 250 euro al mese per le aziende che prendono i giovani tirocinanti. Una procedura lunghissima, e tutta online. Il merito però è lasciato a casa. Perché è stata tutta una questione di fortuna. La grande lotteria del Piano Giovani Sicilia.
La Scilabra subito dopo il fattaccio si è infuriata e ha anche sospettato dei sabotaggi contro il suo lavoro. A gestire il sito e l’Ett a cui è stata chiesta una verifica e controlli accurati su quanto accaduto. “Bisogna capire - ha detto la dirigente al Lavoro Anna Rosa Corsello - se ci siano state anomalie o attacchi hacker. In questo caso annulleremo gli incroci. O, molto probabilmente, si è trattato di un sovraccarico del server inadatto a gestire un flusso del genere di utenti. In questo caso gli 800 incroci non possono essere annullati”. La società genovese ha ottenuto l’incarico di progettare il sito dalla Regione al costo di 200 mila euro. Il costo comprende anche servizi per l’assessorato, sì. Ma la spesa è comunque consistente.
I ragazzi siciliani intanto vogliono attivare una class action contro la regione. E la Scilabra è finita nell’occhio del ciclone. C’è chi invoca anche le sue dimissioni. Ma lei tira dritto e manda anche una lettera di fuoco alla Corsello: Non posso tollerare che per ragioni di carattere tecnico venga destabilizzato il buon esito di un piano di investimento da oltre 100 milioni di euro a favore dei miei coetanei e destinato a creare opportunità lavorative. Non lo può tollerare il Governo della Regione , non può tollerarlo questa Amministrazione.La scrivente e l'Amministrazione regionale che rappresento hanno subito da questa vicenda un incalcolabile danno all'immagine. Deve essere fatta chiarezza” conclude la Scilabra.