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19/08/2014 06:00:00

Favignana, aggredita donna incinta. La colpa? Le inchieste del marito sul tonno "falso"

 La moglie del giornalista udinese Tommaso Botto è stata aggredita domenica 17 agosto in piazza a Favignana. La donna, Emanuela Messina, restauratrice e pittrice residente a Udine ma originaria di Favignana, comune insulare della provincia di Trapani che si trova nell'arcipelago delle isole Egadi, è stata insultata e spintonata da un commerciante.

L’unica sua colpa sarebbe quella di aver sposato Botto che nei giorni scorsi ha presentato un libro inchiesta in cui si parla anche della frode del tonno rosso di Favignana. Ed evidentemente il commerciante si è sentito chiamato in causa tanto che si è rivolto alla donna gridandole: «Ha scritto ancora di noi».

Ma la cosa più grave è che Emanuela è incinta di sette mesi ed era in compagnia dei suoi tre figli. Nonostante questo l’uomo l’ha spintonata e ingiuriata davanti a tutti.

A riferirlo è lo stesso Botto sul suo blog: «Non è la prima volta che mi capita di essere preso di mira per le mie inchieste - racconta -. Ma in passato se l’erano sempre presa con me. Oggi invece hanno aggredito mia moglie e questo non posso accettarlo».

Già nel 2012, sempre per alcuni articoli sulla frode del tonno rosso di Favignana, Botto era infatti stato schiaffeggiato. Nella sua inchiesta aveva raccontato il metodo utilizzato da alcuni commercianti per beffare i consumatori. Un sistema tanto banale quanto efficace: basta sovrapporre un’etichetta di qualità su una scatoletta di tonno comune.

Operazione che consente di vendere il prodotto a un prezzo decisamente più alto e che ovviamente danneggia non soltanto i consumatori ma anche i produttori di tonno di alta qualità. Nel libro “Quando l’ente mi tenta: viaggio di inchiesta sulla Pubblica Amministrazione da Nord a Sud” che Botto ha presentato in Sicilia, il giornalista ripercorre anche le tappe di quell’inchiesta ed evidentemente la cosa non è piaciuta ad alcuni commercianti.

«Presenteremo denuncia ai carabinieri e spero che l’aggressore venga chiamato a rispondere delle sue responsabilità - dice Botto -. Fortunatamente mia moglie non si è fatta male, ma è veramente incredibile che una donna incinta in compagnia di tre bambini piccoli sia stata minacciata in piazza in pieno giorno (l’aggressione è avvenuta poco prima delle 16) e sotto gli occhi di tutti. È un fatto grave che mi auguro non si ripeta più. Per quanto mi riguarda voglio continuare a fare il mio lavoro come ho sempre fatto». Botto in Friuli è conosciuto perché dirige il periodico di informazione online dovatu.it.

Ironia della sorte, l'aggressione è avvenuta mentre a pochi metri a Favignana si teneva un affollato dibattito su mafia e legalità.