Chiudono il Cara di Salinagrande e il Cie Serraino Vulpitta di Trapani. Lo ha comunicato il prefetto di Trapani Leopoldo Falco. L’autorizzazione alla chiusura dei due centri governativi arriva dal Ministero dell’Interno, con decreto del ministro Alfano, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze.
Chiudono così due centri che negli anni hanno suscitato molte polemiche per le condizioni in cui venivano ospitati i migranti. Il Cie Serraino Vulpitta, in particolare è un centro di identificazione ed espulsione, reso “necessario” con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e con la politica delle espulsione dettata dal governo Berlusconi. Il Cara di Salinagrande invece, è diverso. Si tratta di un centro di accoglienza per i richiedenti asilo.
La decisione è stata comunicata dal prefetto Falco nel corso di un incontro con i gestori delle 32 strutture che in provincia di Trapani danno ospitalità a circa 2.500 migranti arrivati in Sicilia. Presenti anche i rappresentanti della Questura di Trapani e dell’UNHCR. Nel corso della riunione sono state fornite indicazioni su modalità di attuazione delle convenzioni e percorsi di collaborazione per le attività successive al rilascio del permesso di soggiorno ai richiedenti asilo. Nell’occasione Falco ha sottolineato la “positiva ed ampia risposta fornita all’emergenza sbarchi sviluppatasi a Trapani con un modello economicamente sostenibile ed improntato alla integrazione”. Da quasi un anno, infatti, molte strutture private si sono attrezzate a dare ospitalità ai migranti. Strutture gestite da onlus che ottengono dal Governo 30 euro al giorno per migrante ospitato. Questo modello, nel corso dei mesi, ha sfoltito le strutture governative come il Cie e il Cara di Salinagrande.