Va, o resta, il Commissario più famoso della Sicilia? I siciliani, che ogni tanto hanno bisogno di esibire orgoglio e campanlismo, forse potranno continuare ad andare dalle parti di Ragusa, a guardare il set del Commissario Montalbano, la fiction tratta dalle opere di Andrea Camilleri. Forse, perchè pare essere rientrato il “pericolo” che la fiction si trasferisse in Puglia. L’allarme, se così lo possiamo chiamare, lo aveva lanciato Carlo Degli Esposti, che con la sua Palomar è il produttore della serie trasmessa su Rai 1. “In Puglia mi fanno i pontili d’oro”, aveva detto con le valigie quasi pronte per trasferire il set alla corte di Nichi Vendola. E qui entrano in gioco i presidenti di Regione. Entra in gioco Rosario Crocetta: “dalla Regione Sicilia non ricevo un euro. Certo mi dispiacerebbe lasciare l'Isola, ma non si può continuare così", ha dichiarato Degli Esposti. Che ha anche trovato il parere favorevole di Camilleri in persona.
Dopo giorni di polemiche sembra che si possa arrivare a una soluzione, e Degli Esposti, Crocettta e l’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo, Michela Stancheris, dovrebbero incontrarsi, con la rassicurazione del governatore a stare al fianco della Palomar. Degli Esposti aveva lamentato che in 15 anni di riprese in Sicilia non c’è mai stata collaborazione nè un becco di un quattrino. E sono sempre i soldi a tenere banco. Anche perchè la Sicilia non ha un buon rapporto con cineprese e set di fiction e soap opera. Come per il caso di Agrodolce, la soap trasmessa per un anno su rai tre e poi bloccata, con 24 milioni di euro spariti nel nulla. Una storia alla Camilleri, fatta di intrighi e truffaldini.
Il sogno era quello di creare un polo cinematografico a Termini Imerese, da rilanciare, dopo la chiusura della Fiat, con l’industria dell’audiovisivo. Il sogno è svanito all’ultimo ciak della prima stagione. Con 400 persone rimaste senza lavoro, tra operai, attori e comparse. Una azienda fallita e un centro di produzioni finito in malora. I soldi? Persi, svaniti 24 milioni di euro di fondi pubblici. Sono quelli che aveva stanziato il Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) alla Regione e che li ha voluti indietro dopo lo stop alla seconda e alla terza stagione di Agrodolce. Il tutto per un contenzioso tra la Regione Sicilia e la società di produzione Einstein per presunte inadempienze contrattuali, da una e dall’altra parte. Vicenda che poi è finita in tribunale. Con la Regione che prima aveva investito 10 milioni di euro per la prima stagione, poi ha dovuto restituire 25 milioni allo Stato.
Di fondo c’è anche la gestione allegra, da parte della Regione in questi anni, dei fondi riservati alla giliera dell’audiovisivo: quindi film, fiction, serie tv, documentari ma anche festival. Nel 2007 è stato istituito un fondo regionale per cinema e serie tv. E’ stato finanziato solo fino al 2009, poi niente.
Il caso più eclatante è quello di Cinesicilia Srl, una partecipata della Regione, che adesso è in liquidazione. Serviva per finanziare e co produrre film e serie girati sull’Isola, almeno così è stata pensata nel 2006. Poi è risultata essere il solito carrozzone. Adesso rimangono gli ex fondi Fas, che nel 2015 finiranno. Per il triennio 2011-2013 la Regione ha erogato tramite bandi contributi per 9,8 milioni di euro. E in mezzo c’era di tutto: lungometraggi, fiction, cortometraggi, documentari. Ma anche la digitalizzazione di 69 schermi cinematografici, festival. In questi anni alla Palomar non è andato alcun finanziamento per Montalbano, anche perchè non ha mai partecipato a bandi. In mezzo ci sono, però, promesse non mantenute. L’ex assessore Tranchida aveva assicurato 800 mila euro, dice Degli Esposti.
Come finirà con l’attuale Giunta Crocetta? Il clima potrebbe distendersi. Ma per il presidente questa vicenda ha qualcosa che non va. E mette sale sulla ferita “Agrodolce”: “La Rai ci deve dare 25 milioni di euro e fa saltare la fiction Montalbano? Non facciamo i furbi. Strano che questa vicenda sia uscita proprio mentre la Rai chiede un incontro alla Regione sul contenzioso Agrodolce, su cui indaga la magistratura. Sono pronto a denunciare tutto in Parlamento e alla Procura”. Possono rifiatare gli operatori turistici del ragusano, che in questi anni di riprese della famosa fiction hanno visto aumentare i guadagni. Negli ultimi anni si è registrato un aumento dal 20 al 40 percento di turisti. Tutti attratti dalla casa sul mare di Montalbano.