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18/10/2014 06:35:00

Abusi sessuali. Ancora un altro caso a Marsala. Arrestato istruttore di ginnastica

 Un’altra indagine per presunti abusi sessuali scuote Marsala. Ieri mattina i carabinieri hanno arrestato ai domiciliari, applicando l’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Marsala, Annalisa Amato, su richiesta della Procura, C.S.G., di 73 anni, istruttore presso la polisportiva “Diavoli Rossi”.
Il reato contestato all’esito delle indagini dei militari dell’Arma, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Marsala Alberto Di Pisa coadiuvato dal sostituto procuratore Antonella Trainito, e del quale il G.I.P. ha ritenuto sussistere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, è quello di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di una propria allieva minorenne.
L’indagine parte da una denuncia presentata nei primi giorni di settembre dai genitori della ragazza che, in diverse e numerose occasioni, secondo quanto emerso, quando si trovava in palestra per gli allenamenti, sarebbe stata costretta a subire ripetuti abusi dal suo istruttore dopo averla condotta nel suo ufficio. L’uomo ieri è stato raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’arresto di ieri si aggiunge ad altri procedimenti in corso o conclusi per violenze sessuali a Marsala. Come quelli che sarebbero stati commessi all’istituto Rubino e per i quali si sta concludendo il processo di primo grado. Imputati sono Giuseppa Signorelli, 51 anni, ex responsabile dell’unità assistenziale, e a Vincenzo Galfano, di 49, bidello. Entrambi erano stati posti agli arresti domiciliari il 3 ottobre 2012 con la pesante accusa di ‘’violenza sessuale continuata e aggravata in danno di una minorenne’’ (la stessa dell’istruttore arrestato ieri). Nell’ultima udienza, è stato acquisito il verbale d’interrogatorio di un medico indicato nella lista testi della difesa, mentre il prossimo 20 ottobre il pm e i legali degli imputati formuleranno le ultime richieste di prova ex articolo 507 del codice di procedura penale. Pare, che la difesa (avvocati Stefano Pellegrino e Roberta Piccione) intenda chiedere altre testimonianze. La presunta vittima delle violenze sessuali di Signorelli e Galfano (tornati in libertà ai primi dello scorso dicembre) adesso ha 16 anni. Gli abusi sarebbero stati commessi tra il 2005 e il 2009. Un insegnante di 61 anni di Marsala, S.A., in servizio presso l'Istituto Professionale di Stato Alberghiero di Trapani, è stato invece condannato a luglio a quattro anni e due mesi di reclusione per violenza sessuale, atti sessuali con minore e molestie. In particolare avrebbe fatto oggetto della sua attenzione ben tre allieve. La sentenza è stata emessa dal Tribunale presieduto da Alessandra Camassa.
Secondo gli inquirenti - tesi accolta dal collegio dei giudici - il docente avrebbe più volte palpeggiato le studentesse quando s'avvicinavano alla sua cattedra. L'insegnante avrebbe inoltre inviato alle studentesse dei messaggi con contenuto volgare. Avrebbe anche condotto una delle tre allieve fuori dall'aula per cercare di baciarla sulle labbra.
E sempre per violenze sessuali, non su minore, ma su una paziente è stato condannato lo scorso marzo con rito abbreviato, a un anno e mezzo di carcere il 59enne ginecologo marsalese Domenico Gaudino. Il medico adesso è stato licenziato dall’Asp di Trapani. Un’accusa che nel luglio 2013 sfociò negli arresti domiciliari. A denunciare il medico, nel marzo 2013, era stata una donna che raccontò di aver subito abusi nel corso di una visita ginecologica nello studio di largo Zerilli. Il medico, dopo aver chiuso a chiave la porta del suo studio, avrebbe iniziato a palpeggiarla mentre la donna era distesa sul lettino, chiudendole la bocca con una mano per non farla urlare. La paziente, però, riusciva a divincolarsi e a tentare di rifugiarsi nel bagno dello studio. Gaudino l’avrebbe raggiunta e bloccata di nuovo tentando ancora di abusare della vittima, ma anche questa volta la donna, minacciando di mettersi a gridare, riusciva a farlo desistere. Rivestitasi, la paziente si faceva aprire la porta dello studio e andava via. Poi, sporse denuncia ai carabinieri, che avviarono un’indagine, con intercettazioni e analisi di tabulati telefonici. Successivamente, d’intesa, con gli inquirenti e a seguito dei pressanti inviti del medico che diceva di voler chiarire il fatto e offrendo di darle medicinali gratis, la donna si recava nuovamente dal ginecologo, nel cui studio i gli investigatori avevano, nel frattempo, piazzato una ‘’cimice’’ con cui, all’esterno, potevano ascoltare quanto avveniva all’interno. Anche stavolta, il medico tentò l’approccio sessuale e a seguito di ciò il gip di Marsala dispose gli arresti domiciliari. A coordinare l’indagine è stato il capitano Carmine Gebiola. Nell’interrogatorio di garanzia svoltosi davanti al giudice delle indagini preliminari Vito Marcello Saladino, Gaudino cercò, poi, di difendersi come ha potuto. Non si è avvalso, insomma, della facoltà di non rispondere. All’epoca del fatto, Domenico Gaudino era anche responsabile del Consultorio ‘’Marsala centro’’ dell’Asp, che adesso l’ha licenziato. Anche perché quella dello scorso marzo non è la prima condanna subita dal medico per tentata violenza sessuale. Un’altra condanna, infatti, gli era stata inflitta a seguito della denuncia di una ragazza che aveva raccontato la sua esperienza, tra lo stupore generale, nel corso di un convegno sul tema della violenza sulle donne.