Si fa sempre più fitto il mistero intorno a Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa nostra trapanese, latitante dal 1993. Questa volta ad alimentare il mito dell'imprendibile "Diabolik", come è soprannominato, c'è la lettera di un detenuto che ha scritto ai magistrati di Palermo: "Posso farvi catturare il laitante". Ci sono dubbi sulla sua attendiblità, ma il Gip comunque non ha voluto archiviare il caso: "Continuate ad indagare". Nel buio più totale con cui si muovono le ricerche del boss (più di una volta è stato dato anche per morto....) ogni indizio può servire. Nella missiva il detenuto ripete spesso che non si tratta di fantasie per ottenere chissà quale sconto di pena, ma è proprio su questo che si gioca la partita sulla sua attendibilità. Racconta di avere diviso la cella con un sudamericano che gli avrebbe confidato di essere in contatto con Messina Denaro. Sapeva, ad esempio, che il latitante nel '95 si trovava in Guatemala. Fra i due detenuti sarebbe nato un rapporto di amicizia, tanto che il colombiano, ad un certo punto, avrebbe alzato l'asticella delle confidenze. Diceva di sapere dove ha vissuto Messina Denaro, chi lo ha protetto e come è riuscito a sfuggire finora alla cattura. Che si sarebbe addirittura sottoposto ad un'operazione per cambiare il tono della voce e le impronte digitali. il giudice per le indagini preliminari, Lorenzo Matassa, ha respinto la richiesta di chiudere il caso e imposto ai pubblici ministeri di andare avanti con le indagini.
Matteo Messina Denaro continua a primeggiare nella classifica dei latitanti più ricercati in Italia. La lista è stata pubblicata dal Ministero dell’Interno e comprende tutti i criminali considerati “molto pericolosi” dalle forze dell’ordine. Per ogni criminale vengono fornite una foto segnaletica, le generalità e l’indicazione sui reati che avrebbe commesso. La lista si rinnova continuamente, perché, per ogni latitante che viene arrestato, si provvedere alla sostituzione con altri nomi. Su tutti il super latitante Matteo Messina Denaro.
Vediamo l’intera lista degli otto latitanti ancora a piede libero:Marco Di Lauro e Pasquale Scotti, per la camorra, Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi, per cosa nostra, Giuseppe Giorgi, Ernesto Fazzalari e Rocco Morabito, per la ‘ndrangheta, e Attilio Cubeddu, per l’anonima sequestri.
Tutti condannati all’ergastolo, tranne Morabito (30 anni di reclusione) e Giorgi (17 anni di reclusione).
Marco Di Lauro (nato il 16/06/1980) è ricercato dal 2005 ed è accusato di associazione di tipo mafioso. Sono state diramate le ricerche anche in campo internazionale, per un eventuale arresto ai fini dell’estradizione.
Pasquale Scotti (nato l’8/9/1958) è ricercato dal 1985 per omicidio ed occultamento di cadavere. Le ricerche in campo internazionale ai fini dell’estradizione sono state diramate a partire dal 17 gennaio 1990.
Matteo Messina Denaro (nato il 26/4/1962) è ricercato dal 1993 per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, furto e porto di materie esplodenti. Dal 29 giugno 1994 è ricercato in campo internazionale.
Giovanni Motisi (nato l’1/1/1959) è ricercato dal 1998 (dal 10 dicembre 1999 in campo internazionale) per omicidi, dal 2001 per associazione mafiosa e dal 2002 per strage.
Giuseppe Giorgi (nato il 6/3/1961) Dal 24 maggio 1995 è ricercato anche in campo internazionale. I reati che avrebbe commesso sono associazione di tipo mafioso con lo scopo di traffico di sostanze stupefacenti ed armi. E’ accusato anche di estorsioni ed omicidi.
Attilio Cubeddu (nato il 2/3/1947). Dal 1997 è ricercato per il fatto di non essere più rientrato alla Casa Circondariale di Badu è Carros, al termine di un permesso. Qui si trovava rinchiuso per sequestro di persona, omicidio e lesioni. Dal 18 marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale.
Ernesto Fazzalari (nato il 16/09/1969) è ricercato dal 1996 per associazione mafiosa, omicidio, traffico di sostanze stupefacenti e di armi, rapina ed altri reati. E’ stato condannato all’ergastolo.
Rocco Morabito (nato il 13/10/1966) è ricercato dal 1994 per associazione mafiosa, associazione a delinquere, con lo scopo di traffico di sostanze stupefacenti ed altri crimini. Deve scontare 30 anni di carcere.