I politici indagati per le spese pazze all’Ars. Le dimissioni del sindaco di Marsala Giulia Adamo. I fatti di cronaca, le sparatorie in centro a Marsala, le morti tragiche sulle strade trapanesi. Il porto e i blitz antimafia in provincia di Trapani. Sono alcune delle principali notizie di questo 2014 che sta per finire.
16 luglio 2014. C’è caldo a Marsala, il consiglio comunale discute delle solite beghe che il Comune ha con Aimeri. Tardo pomeriggio. Arriva la notizia che nessuno si aspettava, quella che sconvolgerà la vita politica della città. E arriva da lontano, da Palermo. Giulia Adamo, sindaco di Marsala, è stata condannata a 2 anni e 10 mesi di reclusione dalla Corte d’Appello di Palermo per il reato di concussione, più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Più la sospensione della carica di sindaco, come vuole la Legge Severino.
Arriva da lontano la clamorosa condanna del Sindaco di Marsala, Giulia Adamo. Non dalla nuova vicenda delle borse e delle cene comprate con i soldi dell'Ars, ma da una vicenda di quasi dieci anni fa, che risale ai tempi di quando la signora Adamo era Presidente della Provincia Regionale di Trapani. L'accusa si riferisce a una vicenda che risale al 2005, quando la Adamo venne indagata originariamente per un presunto abuso d'ufficio. Secondo la procura di Marsala, avrebbe indotto il dirigente del settore Affari sociali della Provincia, Ubaldo Augugliaro, a non versare i finanziamenti necessari al convitto per audiofonolesi di Marsala, fino a quando non fosse stato sostituito il rettore dell'ente, Anna Maria Adamo, con una persona a lei più gradita, individuata dai pm in Milena Vinci.
Il rettore in questione non fu sostituito ed effettivamente il Convitto non ricevette il finanziamento per l’anno 2004, pari a circa 140.000 euro. Secondo gli inquirenti, la dirigente "era un soggetto a lei inviso, politicamente non vicino, non permeabile e non disponibile a tollerare intromissioni nella direzione dell'istituto".
La dottoressa Anna Maria Adamo sarebbe stata costretta a chiedere, a causa del blocco dei fondi, di essere sollevata dall'incarico. Pochi giorni dopo le dimissioni, l’ incarico andò alla professoressa Milena Vinci, da sempre vicina - politicamente - a Giulia Adamo. Le somme dovute furono sbloccate ed erogate.
Questi i fatti giudiziari che hanno scatenato settimane di fuoco. Sono giorni in cui si ha il sentore che tutto il castello è lì lì per crollare. Arriva anche l’avviso di garanzia per l’assesore Patrizia Montalto, per la vicenda della presunta truffa sugli spettacoli per bambini. La Montalto adesso ha cominciato l’iter processuale, è accusata di falso e favoreggiamnto al dipendente Giacomo Maltese.
Giulia Adamo, eletta sindaco nel Maggio del 2012, come stabilisce la Legge Severino, viene sospesa dalla carica di sindaco. Non senza giorni incandescenti. L’ex sindaco subito dopo la condanna prova il colpaccio. Sa che con la Legge Severino la sua carica verrebbe sospesa per 18 mesi, e non intende lasciare in mano la città al Vice Sindaco Antonio Vinci. Allora nomina il suo assesore più fidato, Benny Musillami, vice sindaco al posto di Vinci. Non si fida di un uomo del Pd. Ha bisogno di qualcuno che porti avanti i suoi desiderata. Ci prova almeno, perchè, come era nell’aria, il Prefetto ratifica la sospensione della carica, una volta arrivato il dispositivo della sentenza e annulla, come stabilisce la legge, tutti gli atti fatti da Adamo nei giorni successivi la condanna. Quindi anche la nomina di Musillami. Il Pd lo dice chiaro e tondo ai suoi in giunta, Vinci e Antonella Genna, “dimettetevi o siete fuori dal partito”. Ma a dimettersi è Giulia Adamo, qualche giorno dopo, arroccata nel suo fortino. E’ la fine di un’era. Lo ha annunciato con una lunga lettera pubblicata sul suo profilo Facebook. La signora Adamo elenca tutte le cose fatte per Marsala, e poi si congeda così:
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Rifarei tutto, con la stessa passione e lo stesso coraggio che dal primo giorno hanno caratterizzato il mio modo di fare politica.
La forza con cui in questi anni ho portato avanti la mia azione politico-amministrativa è sempre venuta dal grande consenso popolare e dell'affetto che i cittadini mi hanno costantemente dimostrato ed è per questo che prima di dimettermi ho voluto valutare la possibilità di proseguire il nostro progetto di rinascita della città, anche senza la mia attiva partecipazione, nelle more che si pronunciasse la Suprema Corte di Cassazione.
Tuttavia, a fronte delle numerosissime testimonianze di affetto e di stima ricevute in questi giorni e degli inviti a resistere, non ritengo che ci sia stato lo stesso senso di responsabilità da parte delle forze politiche e di alcuni assessori della giunta che, con la loro condotta ambigua hanno deluso e tradito, non tanto me, quanto coloro che credevano nel nostro progetto.
Non posso non ringraziare gli assessori Benny Musillami, Antonio Provenzano e Patrizia Montalto che hanno condiviso gli sforzi fatti in questi giorni per evitare il commissariamento della nostra città e per essermi stati vicini con lealtà e coraggio.
Con profonda e sincera commozione ringrazio i cittadini che hanno condiviso, sostenuto e collaborato al progetto di rinascita della nostra città con l'invito a vigilare perché gli sforzi fatti non vengano vanificati e le legittime aspirazioni non vengano tradite.
La città per giorni è senza una guida, senza un sindaco. In attesa di essere commissariata. Ad agosto arriva il commissario straordinario, è Giovanni Bologna, dirigente della Regione, che guiderà al città fino alle prossime elezioni. Perchè con la fine della giunta Adamo, si è aperta una lunga campagna elettorale che si concluderà il prossimo maggio. Un totonomi che comincia immediatemente, nel caldo di agosto, una serie di persone che escono subito, più o meno in maniera convinta, allo scoperto. Lei, la Adamo non si fa viva, nessuna dichiarazione pubblica, nessun endorsement per il momento. Ma ha incontrato il commissario Bologna per parlare del porto di Marsala, il progetto a lei caro, che l’ha fatta diventare sindaco. Ed è scesa in campo con il gruppo “Per Marsala”. Il suo gruppo di amici, di fidati collaboratori, che nell’anonimato della sigla hanno fatto qualche dichiarazione pubblica. Ora, in questi mesi, Giulia, in molti ci scommettono ci sarà. Lavorerà per eleggere il prossimo sindaco di Marsala. Senza partiti, senza lacci e laccioli. Libera, insomma.