I politici indagati per le spese pazze all’Ars. Le dimissioni del sindaco di Marsala Giulia Adamo. I fatti di cronaca, le sparatorie in centro a Marsala, le morti tragiche sulle strade trapanesi. Il porto e i blitz antimafia in provincia di Trapani. Sono alcune delle principali notizie di questo 2014 che sta per finire.
Incidenti stradali mortali. Le vittime del mare. I giovani scomparsi prematuramente. E' stato un anno tragico, il 2014, in provincia di Trapani. E' difficile contare tutti gli incidenti stradali gravi, compresi quelli mortali. E' stato un anno che ha visto la scomparsa di tanti giovani, in questo territorio. Mai come quest'anno a Marsala, Trapani e provincia ci sono state così tante giovani morti. Storie di strazio e commozione che hanno scosso intere comunità.
Le strade della provincia sono state teatro di incidenti mortali. L'ultimo a Marsala, due settimane fa, con la morte del giovane Cristian Parrinello, 23 anni. “Schicchio”, così lo chiamavano gli amici, ha perso la vita in un incredibile incidente con la sua moto in via Dante Alighieri. Parrinello era molto conosciuto in città. Residente in via Oberdan, era appassionato di motocross e di biliardino. Un ragazzo solare, con tanta voglia di vivere, che non si tirava mai indietro davanti le tante difficoltà della vita. Così gli amici ricordano Cristian Parrinello. Tifoso del Marsala Calcio, i sostenitori della squadra lo hanno ricordato con cori e applausi al suo funerale, in una gremita Chiesa Madre.
Quella di “Schicchio” è soltanto l'ultima tragedia di questo 2014 di sangue. A Petrosino a fine novembre una famiglia è stata distrutta, una comunità sconfortata per il terribile incidente stradale in cui ha perso la vita Valentina Zerilli, 28 anni, incinta al sesto mese di gravidanza, e una settimana dopo la figlia di 13 mesi, Desirèè. Valentina, madre di 3 figli è morta sul colpo, nulla da fare neanche per il bimbo che portava in grembo. La più piccola, delle figlie, Desiree', era in macchina con lei, la stava accompagnando dalla suocera, ma a poche centinaia di metri la macchina ha urtato contro un muro e poi contro un palo. Per Desiree le cui condizioni erano sembrate gravissime da subito, una corsa contro il tempo con il ricovero prima a Mazara del Vallo e poi a Palermo con l'elisoccorso. La bimba non presentava traumi o fratture - era infatti legata al suo seggiolino - ma per la violenza dell'urto ugualmente il suo cuore aveva subito diversi arresti cardiaci, provoncando nel piccolo corpicino danni irreparabili. C'erano stati alcuni segnali di speranza, in verità: pare che in un un'occasione la bimba aveva sbattuto le palpebre, e addirittura respirato autonomamente, ma si è trattato solo di una tragica illusione.
Ed è stato un atroce appuntamento con il destino quello di quattro giovani di Salemi, che transitavano a bordo di un’ auto lanciata, a quanto pare, a velocità abbastanza sostenuta, che ha finito la corsa schiantandosi contro lo scheletro di una palazzina nella provinciale che collega Santa Ninfa a Castelvetrano. Per due di loro, la diciannovenne Rossella Patti e il ventiseienne Antonino Graffeo, il filo corto di una breve vita vissuta si è inesorabilmente spezzato. Nell’oscurità di una calda serata di ottobre la loro breve esistenza è andata in frantumi contro le ombre scheletriche di un fabbricato. Un schianto tremendo trasformatosi in un ammasso di contorte lamiere attorcigliate ai quattro giovani e teneri corpi. Sgomento a Salemi, dove era stato proclamato anche il lutto cittadino.
Sono tanti, dicevamo, i giovani che hanno perso la vita in questo 2014. Ferdinando Marra, 27 anni, di Valderice, era alla guida di una moto Bmw 600, quando ha perso il controllo e ha sbattuto violentemente la testa contro il marciapiedi. Un impatto violentissimo. Il ragazzo ha smesso di vivere quasi subito. A nulla è servito il casco che indossava, che per l’impatto si è frantumato in mille pezzi.
Sempre in un incidente stradale ha perso la vita Vito Alfonzo, marsalese di 46 anni.
Alfonzo era a bordo del suo scooter, quando, nei pressi di Rilievo, è andato a impattare contro una macchina. Lo scontro è stato fortissimo, e nonostante l’uomo indossasse il casco le sue condizioni sono apparse subito gravissime. E' arrivato all’ospedale di Trapani già senza vita. Fatale è stato il trauma cranico provocato dall'impatto.
Mazara, a settembre, ha pianto per Davide Ingargiola, di 24 anni. Era a bordo di uno scooterone Yamaha 600.Si è scontrato sulla Statale 115 all'altezza di Via Paolo Borsellino con un'auto, una Fiat Stilo condotta dal mazarese G.D.F di 76 anni, che provenendo da Via Mons. Benedetto Vivona si stava immettendo in Via Camillo Benso Conte di Cavour. Davide Ingargiola era uno dei quattro figli dell'Armatore mazarese Nicolò Ingargiola, che aveva piazzato un camper nel porto nuovo di Mazara ed era in sciopero della fame per protesta contro una sentenza del Tribunale di Palermo che lo aveva condannato ad una multa di 530.000 euro. "Mama!! Do not cry please!!" (Mamma!! Non piangere ti prego!!) è l’incredibile frase postata su facebook da Davide Ingargiola 20 ore prima che morisse nel terribile incidente.
Ma di lacrime ne sono state versate tante. Per giovanissimi che sono scomparsi in maniera prematura. Non solo a seguito di incidenti stradali. E' stata una vigilia di Pasqua dolorosa a Marsala per le notizie che arrivavano da Messina. Lì, studiava Giorgio Terranova, 23 anni, di Marsala. È stato trovato morto nel bagno dell'appartamento in affitto in via Caldara Polidori. Studiava alla Facoltà di Economia e Commercio. Un malore improvviso. Una tragedia che ha scosso la famiglia e i suoi tanti amici. A trovare il corpo senza vita di Giorgio è stato il padrone di casa, il proprietario dell'immobile di Messina dove viveva con i suoi due colleghi. Giorgio aveva detto alla famiglia (papà, mamma e due sorelle) che avrebbe raggiunto Marsala per le festività pasquali, solo che non dava più notizie da 24 ore. Allarmati, i genitori hanno chiesto di verificare al padrone di casa, che, entrando nell'appartamento, ha fatto la macabra scoperta, trovando il corpo di Giorgio nel bagno. Subito ha avvertito il 118 e la polizia. Da lì, poi, le prime indagini e lo straziante comunicato alla famiglia.
Una morte improvvisa, come quella che ha coltoMaria Asaro, 20 anni, della frazione di Strasatti, a Marsala. La giovane arrivata già in condizioni disperate al pronto soccorso dell'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala è stata colta da un inaspettato e fatale malore. A lanciare l'allarme è stata la sorellina di Maria, che si è accorta che stava male e ha avvertito i familiari. Subito la corsa al pronto soccorso, poi all'ospedale Civico di Palermo ma non c'è stato nulla da fare.
Giovanissima era Maria. Piccolissima era Chanel Maya Titone. Aveva 2 anni, è morta annegata nel mare di San Teodoro, a Marsala, in quella che doveva essere una tranquilla giornata d'estate con la propria famiglia. La bimba è finita improvvisamente in mare, e nessuno se ne è accorto. Dopo qualche minuto la mamma ha cominciato a chiamarla ma la piccola non rispondeva. E' partita allora una ricerca via via più ansiosa, per terra, tra gli scogli e la strada che porta al lido "Le tre torri". E' stato un bagnante a trovarla. Nuotava vicino la Punta Tramontana, in acque non profonde, e si è imbattuto nel corpo della bambina, talmente piccolo, racconterà poi dopo essersi ripreso dallo shock, da averla scambiata inizialmente per una boa di segnalazione. Il resto è cronaca nota: subito è partito l'allarme, le urla disperate, le scene straziante, i soccorsi, persino l'elicottero, nel tentativo disperato di rianimarla. Ma tutto è arrivato troppo tardi: il cuore di Chanel, nuova vittima del mare a Marsala, aveva già cessato di battere.
Il mare quest'estate ha inghiottito una famiglia intera. E' il naufragio del “Tre Fratelli”, una piccola imbarcazione mazarese affondata al largo delle coste di Petrosino. A bordo 5 persone. Due di loro si salveranno. Gli altri no. Sono Vito Di Marco, e i suoi due figli Daniele e Pietro. I Di Marco non erano pescatori professionisti ed è stata, forse, proprio la loro inesperienza a causare il naufragio. Erano giunti sul banco di pesca, denominato “Giardinello” di buon ora e attendevano che giungesse l’ora migliore (le 2:00) per dare di inizio alla battuta di pesca, quando Daniele, il più giovane non stava bene, accusava mal di mare. Suo fratello nel tentativo di aiutarlo voleva girare la barca e tira su “l’angamedru” (una sorta di rastrello con rete che serve a dragare il fondale per prendere i ricci, gamberetti o piccoli pesci), che impiegavano come una sorta di ancora per restare fermi. L’attrezzo non viene su, il verricello fa inclinare la barca su di un fianco. Vito Di Marco impugna un coltello e cerca di tagliare la corda, ma inciampa e finisce in acqua. I due fratelli Pietro e Daniele si sporgono dallo stesso lato per recuperarlo; la barca di inclina di più e il verricello fa il resto. Si capovolge e affonda subito.
Queste le storie tragiche del 2014. Incidenti mortali, incredibili fatalità, le vittime del mare. E poi c'è il piccolo Lorenz, 5 anni, di Alcamo. E' morto per aver ingerito degli psicofarmaci. Ma qui potrebbe non essere una fatalità. Secondo la polizia che ha condotto le indagini, responsabile della morte sarebbe la mamma, Aminta Altamirano Guerrero, arrestata per omicidio.