Tempo di rivoluzioni al Tgs che, dato il periodo di vacche magre, ha deciso di contenere i costi mandando a casa il cuore pulsante della redazione. Da ieri 13 tecnici del più grande telegiornale siciliano sono stati mesi in cassa integrazione con la decurtazione degli stipendi al 50%. Senza il loro lavoro si rischia di mettere in cantina anche numerosi collaboratori giornalisti: niente più corse in giro per la città con telecamere e microfoni al seguito, andando a caccia di notizie per dare voce a chi non ne ha, per saziare la sete di informazione dei cittadini. Rabbia e disillusione corrono sul web.
"Ai nostri spettatori - scrive un altro collaboratore su Facebook - non sembrerà sia successo nulla. Ed è così che vuole chi ne sta a capo: silenzio, come se nulla fosse successo. Ma non è così che vanno le cose, perché da ieri dietro le telecamere non ci sarà più nessuno, non ci saranno più cameraman né registi a gestire le macchine, né collaboratori a realizzare servizi, le notizie saranno scritte tutte dalla stessa mano". Oltre al disagio vissuto dai lavoratori, che per decenni hanno permesso al Tgs di essere sempre puntuale e preciso, la loro preoccupazione riguarda anche la qualità del servizio reso alla collettività.
A lanciare l'allarme, qualche tempo fa, era stato Angelo Morello, capo servizio del Tgs che, in preda allo scoramento, ha sintetizzato il proprio stato d'animo sul social network: "Non voglio e non posso entrare nel merito se i risparmi che sta apportando l'azienda siano i migliori per farci sopravvivere, certo è che stamattina in redazione mi sono trovato da solo a lottare contro il tempo per realizzare quello che in 33 anni è stato fatto con un lavoro d'equipe: il Telegiornale". Il rischio è di vedere un telegiornale privo dei "soliti" servizi, se non quelli prodotti dal sito internet del gruppo editoriale, il Gds.it, con un solo collaboratore che avrà il compito di produrre quanto richiesto dai piani alti. "Un epilogo paventato, ma che da mesi speravamo potesse arrivare il più tardi possibile - scrive un collaboratore -. Siamo vittime anche noi delle crisi".
E ancora: "Ci hanno detto che 'è un momento difficile' - scrive un altro - e che 'tutti stiamo facendo dei sacrifici', poi poco importa se chi ce l’ha detto non è un giornalista ed è ancora seduto alla sua scrivania e 13 famiglie da oggi non sapranno come arrivare a fine mese". Poi spazio al "romanticismo" legato alla professione, alla passione e alle immense strade che ti porta a percorrere: "Non ho mai pubblicato questa semplice e quasi sciocca foto di un microfono (nell'immagine in alto) poggiato su un sedile... Oggi decido di farlo. Perché quel microfono ha rappresentato tanto per me. A renderlo "speciale" è la sua scritta Tgs che lascia immaginare quante testimonianze di vita abbia raccolto... Questo microfono, simbolo di un percorso professionale intrapreso quasi due anni fa, ha permesso la mia crescita, sia come giornalista sia come giovane donna, perché mi ha condotto su sentieri nuovi che mi hanno sempre insegnato qualcosa".
ORLANDO - "Esprimiamo preoccupazione per le vicende che stanno riguardando la redazione giornalistica di uno dei più importanti e prestigiosi
operatori dell'informazione regionale: Tele Giornale di Sicilia." Lo affermano il sindaco e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando e Cesare Lapiana, Assessore con delega alla Comunicazione. "Auspicando che quelle adottate siano misure che potranno effettivamente aiutare a superare un momento di crisi e non potendo entrare nel merito delle scelte operate dall'editore di un complesso ed articolato gruppo di comunicazione, allo stesso tempo non possiamo non seguire con attenzione e preoccupazione una vicenda che colpisce il lavoro e quindi il reddito di diversi giornalisti ed allo stesso tempo rischia di indebolire il complesso del sistema dell'informazione in città".