E' stata pubblica sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana di venerdì la nuova rete ospedaliera siciliana. Con il decreto firmato dall'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, potrà partire la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria ospedaliera. Non ci saranno tagli di posti letto, anzi ci sarà un incremento di 1.400 nuovi posti letto che, sommati ai circa 17mila già attivi, faranno cresce la disponibilità ad oltre 18mila posti letto.
La nuova rete ospedaliera tende a riequilibrare il numero di posti letto per acuti e quelli di lungodegenza, destinati ad aumentare. Un fenomeno che coinvolgerà anche le case di cura private che dovranno trasformare da acuti a lungodegenti 133 posti letto., cambia infatti notevolmente il costo del rimborso. Appena i direttori generali delle Asp e delle Aziende ospedaliere avranno ricevuto il via libera dall'assessore Borsellino, potranno, in base alle piante organiche, bandire i concorsi per l'assunzione di centinaia di medici e di infermieri. Finora il sistema sanitario regionale si è retto sul lavoro di medici e parasanitari con contratto a tempo determinato.
La Regione ha tre anni di tempo per portare a regime la nuova organizzazione, che si basa sulle grandi aziende ospedaliere e quelle di alta specializzazione come il "Civico" di Palermo e il "Cannizzaro" di Catania, e le Aziende ospedaliere di Palermo, Catania e Messina. Le piccole strutture, invece, diventeranno ospedali riuniti, accorpati per distretti e con specializzazioni diversificate. Per esempio, Marsala sarà accorpata a Salemi; a Palermo, oltre l'azienda di alta specializzazione "Civico" e l'azienda ospedaliera "Cervello-Villa Sofia" e il Policlinico universitario, sono previsti tre distretti: il primo, riunisce gli ospedale di Partinico e Corleone; il secondo, quello di Termini Imerese e Petralia Soprana; il terzo, l'ospedale "Ingrassia" di Palermo e Villa delle Ginestre, centro per la riabilitazione e la cura dei paraplegici, mai decollato. Gli ospedali di questi tre distretti ricadono sotto la giurisdizione dell'Asp 6 di Palermo.
Tre distretti sono previsti anche a Catania, oltre ai grandi ospedali: il primo, riunisce gli ospedali di Acireale e Giarre; il secondo, Biancavilla, Bronte e Paternò; il terzo, gli ospedali di Militello Val di Catania e Caltagirone.
Due i distretti, invece, previsti a Messina: il primo comprende l'ospedale di Patti, Sant'Agata e Mistretta; il secondo, Milazzo, Barcellona, Lipari e Taormina. Due i distretti pure in provincia di Agrigento: il primo, comprende l'ospedale San Giovanni Di Dio del capoluogo e gli ospedali riuniti di Canicattì e Licata; il secondo, gli ospedali di Sciacca e Ribera. Nel Nisseno, è previsto un distretto che comprende l'ospedale di Caltanissetta, quello di San Cataldo e quello di Mussomeli; il secondo accorpa Gela, Niscemi e Mazzarino. L'ospedale di Siracusa con quelli di Avola e Noto, darà vita al primo distretto della provincia aretusea; il secondo distretto, sarà composto dagli ospedali di Augusta e Lentini. In provincia di Ragusa, l'ospedale "Arezzo" con Vittoria e Comiso daranno vita al primo distretto, mentre il secondo sarà formato dagli ospedali riuniti di Modica e Scicli. Trapani, Alcamo e Pantelleria, costituiranno il primo distretto; Marsala, Salemi, Castelvetrano e Mazara del Vallo il secondo. Pure la provincia di Enna avrà due distretti: il primo, Enna-Piazza Armerina; il secondo, Nicosia-Leonforte.
Successivemante, si passerà all'accorpamento delle unità operative. Per esempio, se due ospedali riuniti hanno ciascuno 10 posti letto in chirurgia generale, si creerà un reparto con 20 posti letto in uno dei due nosocomi. Non saranno tagliati posti letto ma, secondo alcuni calcoli, dovrebbero esserci 500 primari in meno. Ed ancora, negli ospedali in cui saranno chiusi i punti nascita per il basso numero di parti, rimarranno comunque i reparti di ostetricia. Infine, oltre l'Ismett di Palermo, mantengono lo status di "sovraprovinciali" l'Oasi di Troina, il Bonino Pulejo di Messina e il polo di riabilitazione di Enna.
E sulla nuova riorganizzazione dei posti letto negli ospedali c'è da evidenziare l'ennesima posizione del presidente regionale dell'Aiop, Barbara Cittadini.
«In Sicilia può accadere, anche, che il Tar censuri una disposizione e che la Pubblica Amministrazione non ne tenga conto - sottolinea la Cittadini -.
Abbiamo appreso, non senza stupore, che l'assessorato della Salute ha pubblicato oggi (ieri per chi legge, ndr) sulla Gurs, il decreto assessoriale 4 gennaio 2015, che statuisce in merito alla "Riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete Ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia", senza tenere, in alcun conto, quanto stabilito dal Tar Palermo con la sentenza n. 150/2015. Tale sentenza, come è noto - ha aggiunto il presidente regionale dell'Aiop - ha annullato il precedente decreto sulla rete ospedaliera del 23 aprile 2014, in quanto prevedeva la, immotivata, riduzione dei posti letto per acuti delle strutture private, senza, peraltro, procedere, analogamente, alla riduzione dei posti letto per acuti dei presidi pubblici, anzi, addirittura, incrementandoli, in palese violazione dell'art. 15 comma 13 lettera C) della L. 135/2012 (c. d. spending review) ».
Ed ancora: «Comprendiamo l'esigenza e l'urgenza della Pubblica Amministrazione di volere sbloccare i concorsi e la condividiamo. Ma, probabilmente, i tempi per l'emanazione del decreto, per la rimodulazione della rete ospedaliera, sarebbero stati egualmente rispettati, se l'assessorato, avesse proseguito il confronto con Aiop, al fine di eliminare le criticità del provvedimento, da noi più volte segnalate e dal Tar, poi, avvalorate ed acclarate con la sentenza n. 150/15. L'assessorato ha, invece, deciso di non tener conto delle legittime ragioni del comparto e, adesso, si rischia di allungare i tempi. Ma non certo per responsabilità dell'Aiop che ha, sempre e con correttezza istituzionale, rappresentato le proprie perplessità in merito al progetto di rete e le motivazioni giuridiche che stavano e stanno alla base delle proprie doglianze».