Non si placano le polemiche nel mondo politico sul mutuo da due miliardi che il Governo regionale del presidente Rosario Crocetta intende scaricare sul popolo siciliano. Il prossimo martedì 27 gennaio si aprirà a Sala d’Ercole all’Ars una settimana cruciale per il futuro del Governo regionale. Si tornerà, infatti, a discutere della possibile accensione di un novo prestito che porterebbe i siciliani ad indebitarsi per altri trent’anni.
Di fronte allo sfascio della Sicilia, non ci sta a fare la comparsa Giovanni Lo Sciuto, esponente del nuovo centro destra democratico all’Ars e componente della Commissione Cultura e Lavoro.
Il parlamentare trapanese punta il dito sul Governatore Crocetta, responsabile del declino economico e finanziario della Sicilia, effetto delle scellerate scelte del recente passato che hanno visto l’Isola soccombere ai continui scippi imposti dal Governo Renzi e avallati dal presidente della Regione.
“Siamo di fronte ad un Governo irresponsabile – dice Lo Sciuto – che chiede di accendere un mutuo di 2 miliardi indebitando per altri trent’anni i cittadini siciliani ma nello stesso tempo non da prova di risparmio nel proprio comportamento”. E aggiunge: “Basti pensare che questo governo ha 12 assessori tecnici e centinaia di consulenti nominati dal presidente Crocetta che costano centinaia di migliaia di euro. Di questi assessori tecnici e di tanti consulenti, visti i risultati, ne potremmo fare pure a meno e la Sicilia intera potrebbe benissimo farne a meno”.
“Per quello che mi riguarda – afferma Lo Sciuto – voteremo contro questo mutuo perchè non si può sopperire alla incapacità amministrativa e gestionale recuperando risorse sempre in questa maniera e non sapendo spendere quello che abbiamo, risorse che non servono per investimenti o cofinanziamento ma per pagare spese correnti. Con quale coraggio – sottolinea – Crocetta chiede ai siciliani sacrifici proseguendo negli sprechi, un comportamento che mostra tutti i limiti nell’affrontare le tante emergenze: dai rifiuti ai precari, dalla spesa sanitaria alla Formazione professionale”.
“in quest’ultimo settore – rilancia il parlamentare del Ncd all’Ars – il Governo Crocetta sta concentrando il massimo degli sforzi per portare alla fame e alla disperazione migliaia di lavoratori”.
“E poi continua – commenta Lo Sciuto – ad essere incomprensibile il comportamento dell’assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello: per l’ennesima volta non si è presentata in Commissione Cultura e Lavoro per riferire dello stato in cui versa il settore e fornire risposte all’emergenza sociale senza precedenti. Condividiamo con i parlamentari del M5S – rimarca – l’idea di presentare una mozione di censura con invito a dimettersi in Aula, qualora dovesse continuare a disertare i lavori della Commissione Lavoro”.
Secondo Lo Sciuto è giunto il momento di dire basta: “L’assessore Lo Bello la finisca di far il vice presidente della Regione siciliana e si occupi delle questioni della Formazione professionale, settore oramai ridotto in stato pietoso”.
“Eppure l’assessore alla formazione professionale ha trovato il coraggio, nei giorni scorsi a Sala d’Ercole, di raccontare che è tutto a posto – ricorda Lo Sciuto. O soffre di allucinazioni o non ha capito ancora quale assessorato gestisce”.
È lo stesso parlamentare trapanese Alfaniano ad evidenziare le criticità del settore: la terza annualità del Piano Giovani non è ancora decollata, sono in 3500 i licenziati e le prime annualità dei corsi di Istruzione e Formazione professionale (ex Oif) non trovano ancora adeguato finanziamento. Per non parlare dei ritardi che si accumulano sempre più sulle procedure di rendicontazioni della prima annualità del Piano Giovani.
“Siamo di fronte ad un vero e proprio sfracello – torna ad affermare l’esponente del Ncd – e, pur tuttavia, l’assessore ha trovato la faccia tosta di presentarsi in Parlamento per affermare che tutto è a posto”.
“Un fatto incredibile quanto increscioso – conclude Lo Sciuto – l’assessore Lo Bello si assuma la responsabilità di intervenire con soluzioni che rispondono all’emergenza imperante o faremo le barricate.”