Non solo i dipendenti regionali e la classe politica locale. Anche gli enti controllati dalla Regione Siciliana devono subire, secondo l'assessore all'economia Baccei, un drastico ridimensionamento. Ed è per questo che nella misteriosa legge finanziaria che il governo Crocetta sta lavorando, è previsto, oltre al taglio di una serie di enti inutili, anche il taglio lineare del 20% dei compensi degli amministratori. "Misteriosa" è la legge finanziaria di Crocetta e Baccei perchè il suo contenuto si sa a spizzichi per qualche fuga di notizie, ma ancora non è stata presentata nè alla maggioranza, nè tanto meno al governo Renzi, che dovrebbe dare il via libera per permettere all'isola di uscire dallo stato di possibile bancarotta.
Nella bozza di Finanziaria, dunque, è previsto il taglio del 20% dei compensi e il ridimensionamento dei consigli di amministrazione. La manovra dell’assessore Baccei, inoltre, permetterà di trasferire il personale da istituti e agenzie agli assessorati
Il riordino della galassia degli enti regionali è uno degli articoli della bozza di Finanziaria che l’assessore Alessandro Baccei sta mettendo a punto in questi giorni. E anche in questo caso «l’ispirazione» sono le norme nazionali in materia, che la Regione negli anni non ha recepito. Nel mirino finiscono - secondo la norma inserita nella bozza - «gli organi di amministrazione e di controllo di istituti, agenzie, aziende, consorzi, organismi ed enti pubblici». Si tratta di decine di strutture: dall’Ente sviluppo agricolo agli istituti per l’incremento ippico e ittico, dai consorzi di bonifica a Crias e Ircac, solo per fare qualche esempio. Esclusi dal taglio solo le aziende sanitarie, ospedaliere e i policlinici.
In queste strutture tutti gli stipendi di amministratori e revisori dei conti vengono ridotti del 20%. Oggi il massimo incassabile è 50 mila euro per i vertici del consiglio di amministrazione e 25 mila per chi fa parte del collegio dei revisori dei conti. Dunque questi compensi scenderanno a 40 mila e 20 mila: cifre lorde annuali.
Ma, al di là delle anticipazioni, quale strategia intenda adottare la giunta Crocetta per uscire dalla grave situazione finanziaria in cui versa la Regione, si potrà comprendere solo quando sarà convocato il tavolo di confronto nazionale, a palazzo Chigi, con il sottosegretario alla Presidenza, Delrio. Al tavolo di confronto tra i governi nazionale e regionale chiede con forza di partecipare anche il sindaco di Palermo, Orlando, nella qualità di presidente dell'Anci-Sicilia. I sindaci isolani per protesta contro i tagli il prossimo 9 febbraio, in segno di protesta esporranno a mezz'asta le bandiere dei municipi e spegneranno le luci. Sarà ammesso Orlando al tavolo nazionale?
Intanto Baccei, in vista del tavolo nazionale, ha chiesto al presidente della Regione di convocare, in separata sede, i deputati della maggioranza, quelli dell'opposizione e le forze sociali per illustrare le misure economiche che intende adottare.
Per potere redigere il bilancio definitivo per il 2015, il fabbisogno calcolato dalla Ragioneria generale è di 3,6 miliardi di euro. Una cifra che la Regione, con le sole proprie risorse, non è in grado di mettere insieme. Anche perché il governo nazionale trattiene direttamente il contributo per il risanamento della finanza nazionale chiesto alla Sicilia: per il 2015 è di circa 1,5 miliardi di euro.