“La massima solidarietà al procuratore Di Pisa per questo incivile atto di intimidazione che certamente non influenzerà in alcun modo la sua determinazione e il doveroso controllo di legalità che contraddistingue la sua azione nel circondario di Marsala”. Ad affermarlo è il presidente del Tribunale di Marsala, Gioacchino Natoli. La sua è una delle numerose le attestazioni di “solidarietà” pervenute al procuratore della repubblica di Marsala, Alberto Di Pisa, nonché ai militari della sezione di pg della Guardia di finanza della stessa Procura, dopo la grave intimidazione subìta. A loro, infatti, è stata indirizzata una busta gialla contenente polvere da sparo, all’interno della quale c’era anche un foglio con la scritta: “al proc.re Di Pisa e ai caini dei finanzieri della Procura… Ne abbiamo tanta... Boom!”. Frase, quest’ultima, chiaramente riferita alla polvere da sparo. Il plico, con l’invito a recapitarlo ai destinatari, era nella cassetta delle lettere del giornalista Giacomo Di Girolamo, direttore responsabile del sito web www.tp24.it. La busta conteneva molta polvere da sparo, anche per Di Girolamo. Solidarietà agli investigatori hanno espresso anche il procuratore generale di Palermo, i procuratori di Trapani e Sciacca, il prefetto di Trapani, i presidenti della commissione regionale antimafia, dell’Anci Sicilia (Leoluca Orlando), il locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati presieduto da Gianfranco Zarzana, il commissario straordinario del Comune di Marsala, il direttore generale dell’Asp di Trapani, l’Ordine dei giornalisti, il segretario del Pd di Marsala, Alberto Di Girolamo e la candidata alle prime del Pd Annamaria Angileri e la sezione marsalese dell’Anm, che, a differenza di altri, non si è concentrata solo sulla solidarietà alle istituzioni ma anche a Di Girolamo. In un comunicato l'Anm manifesta “con forza la propria vicinanza morale e il proprio convinto incoraggiamento al Procuratore della Repubblica di Marsala dott. Alberto Di Pisa, a tutti i colleghi della locale Procura della Repubblica, agli ufficiali di polizia giudiziaria che li coadiuvano abitualmente e al direttore responsabile della testata on-line “TP.24” destinatari, sia diretti che per via mediata, dell’inqualificabile atto di intimidazione di cui si è avuta notizia dagli organi di stampa”. “E ciò – prosegue la nota a firma dei giudici Vito Marcello Saladino e Sara Quittino - nella convinzione che il loro indispensabile operato, speso per onorare nel quotidiano il rispetto della legalità e gli irrinunciabili valori della Costituzione della Repubblica nell’intero territorio del circondario, non avrà alcuna battuta d’arresto e proseguirà, nell’interesse di tutti i cittadini, ancora più intensamente, se possibile, di quanto non sia avvenuto fino ai nostri giorni”. Questo, invece, il testo a firma dell’avvocato Gianfranco Zarzana: “Voglio esprimere a nome mio personale, del Consiglio dell'Ordine che presiedo e di tutti gli avvocati del Foro di Marsala la solidarietà più sentita al procuratore Alberto Di Pisa e alla squadra di pg della Guardia di finanza per il vile atto intimidatorio perpetrato con una lettera di minacce agli stessi indirizzata, sicuro, come dalle stesse parole del procuratore evidenziato, che i destinatari continueranno con fermezza e coraggio nella loro attività a tutela della legalità in difesa dei cittadini”. Per Di Girolamo, invece, tantissime le attestazioni di solidarietà da parte del mondo del giornalismo e della cultura, dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Libera Informazione, la FNSI, fino alle firme più prestigiose del panorama culturale e giornalistico italiano.
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NOTA DEL DIRETTORE:
Vorrei ringraziare tutti coloro che in in queste ore difficili hanno espresso, nelle forme più diverse, la vicinanza alla nostra redazione. Come ho già detto, noi, finchè lo possiamo, continuiamo ad andare avanti. Gestire queste situazioni è delicato, tuttavia non posso non notare come in molte testate locali, come già accaduto nella storia di Sicilia per altre persone, nel raccontare la vicenda sia stato omesso il mio nome e quello della redazione, o, ancora peggio, si sia parlato solo del contenuto delle minacce a Di Pisa, omettendo sul fatto che, come ho detto sin dall'inizio, le buste piene di polvere da sparo erano due. Altri, hanno scoperto improvvisamente il piglio del grande giornalismo di inchiesta: ma era davvero polvere da sparo o normale deterioramento della carta? ma era tutta per lui o per la Procura? Quanta e quanta, in percentuale? Ripeto: sono pratico delle cose di Sicilia. E' anche per questo che mantengo, sempre, sulle mie vicende personali - querele, minacce, intimidazioni - un profilo assolutamente riservato. Fosse stato per me, neanche l'avrei resa pubblica tutta questa storia. Ed è anche per questo che tranquillizzo tutti, anticipando le conclusioni: a spedire la busta è stata la mia amante. E' sempre una storia di corna in Sicilia. Si sa.
Giacomo Di Girolamo