Avete presente via Salemi, a Marsala. Una delle principali arterie della città. Provate a percorrerla senza beccare una buca, senza fare lo slalom. O via Mazara, che ad ogni acquazzone perde pezzi del manto stradale. O ancora via Trapani, piena di avvallamenti. L’ex Circonvallazione poi, sono saltati anche i rattoppi dei rattoppi. E così via, per tutte le strade di Marsala. Dei campi di patate dove viaggiare è un’impresa. Non si contano gli incidenti e i danni provocati dalle pessime condizioni delle strade marsalesi. Ogni tanto, quando proprio la “scaffa”, come diciamo dalle nostre parti, è esageratamente profonda, viene rattoppata, un po’ di catrame, spalmato male, e via, facendosi un segno della croce.
Per rifare le strade ci vogliono soldi, tanti. Il Comune ha messo in bilancio delle somme per gli interventi urgenti. Ma è poca roba. Soldi in cassa non ce ne sono. La sistemazione delle strade a Marsala è condizionata dalla vendita di alcuni beni di proprietà del Comune. Una lista, quella dei beni da dismettere, che viene messa in bilancio ogni anno, tra le possibili entrate. Ogni anno è un copia e incolla.
Tra questi beni, di proprietà del Comune, c’è Villa Damiani. Ci troviamo nei pressi di Contrada Madonna Alto Oliva. Un mega complesso sportivo in totale stato di abbandono messo in vendita ormai da anni. Il prezzo fissato dal Comune per Villa Damiani è di circa 3 milioni di euro. Una cifra che permetterebbe di sistemare un bel po’ di cose. Se solo si riuscisse a venderla.
La decisione di vendere la tenuta gentilizia è arrivata dopo che il Comune si è reso conto che non era in grado di gestirla. Troppi soldi da spendere per rimetterla a nuovo.
Villa Damiani, così come la conosciamo oggi, nasce da una cooperativa, poi fallita, che alla fine degli anni 80 la trasformò in un complesso sportivo polivalente con annesso centro ristoro. Poi la comprò il Comune a una cifra che si aggirava sui 3 miliardi di vecchie lire, ma rimase abbandonata. La decisione, presa dal consiglio comunale, di venderla è arrivata nel 2012 dopo il giro a vuoto di due anni prima. Nel 2010 la commissione consiliare allo sport fece un sopralluogo e constatò lo stato di incuria. Un anno più tardi alla Villa Damiani si scatena un grosso incendio che danneggia ancora di più la struttura. L’incendio avviene pochi giorni dopo la presentazione in Consiglio comunale della proposta di dismissione della proprietà (insieme all'ex mattatoio comunale), proposta bocciata dal Consiglio. Nel 2013 Villa Damiani viene, di nascosto, prima ridimensionata di valore poi tolta dalla lista dei beni da vendere. Un colpo di mano passato inosservato. Poi però riaffiora, ed eccola di nuovo sul banco di vendita, con il cartellino appeso. Prezzo: 3 milioni di euro.
Questa è la sua storia. E questa è Villa Damiani oggi. Qui, dove regna il degrado e l’abbandono.
C’era una volta un campetto di calcio, dove i ragazzi andavano a giocare, intrufolandosi da entrate secondarie. Di questo e del campetto di tennis non resta nulla. La palestra è distrutta. E’ stato saccheggiato tutto ciò che si poteva saccheggiare. Ci sono mobili buttati lì e provenienti chissà da dove, il soffitto è tutto spiaccicato per terra. Il mondo alla rovescia.
In mezzo a pezzi di vetro, finestre e di ogni altra cosa che negli anni è stata distrutta. Si può soltanto intuire cosa una volta erano gli spogliatoi. Rimane l’abbozzo di una doccia. Eppure era una struttura importante, ci sono ancora i locali delle saune, dell’idromassaggio, del bagno turco. La piscina è il simbolo del degrado di Villa Damani, non hanno lasciato neanche la possibilità di immaginarla con l’acqua dentro e la gente che nuota.
Dalla parte sportiva, alla villa vera e propria. Perchè questa era una tenuta gentilizia, roba da ricchi. Due piani di locali, con sale da pranzo, bagni, cucina. Tutto rigorosamente vuoto e distrutto. Per asportare un lavandino, i vandali, hanno abbattuto anche una parete.
Ecco la Villa in vendita. Fate la vostra offerta.