Un'altra tragedia del mare si è consumata al largo di Lampedusa, nell'ennesimo viaggio della speranza. 29 profughi sono morti per ipotermia. I migranti a bordo di una imbarcazione in balia del mare in burrasca sono stati soccorsi a circa 100 miglia da Lampedusa. Fanno parte di un gruppo di 105 profughi salvati dalla guardia costiera. Quando sono stati soccorsi 7 di loro erano già morti, gli altri 22, che inizialmente erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non hanno retto il freddo e sono deceduti durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. In pratica sono morti di freddo. La procura di Agrigeno ha aperto un'inchiesta sulla tragedia. Sono in corso intanto le ricerche di ulteriori dispersi.
Altre 29 vittime che riaprono la polemica sui soccorsi e sulla trasformazione di Mare Nostrum.
"Hanno viaggiato per ore su imbarcazioni che non sono idonee al soccorso delle persone", ha dichiarato Luigi Di Bartolo, direttore sanitario di Lampedusa. "Non è questo il sistema giusto per salvare vite umane. Probabilmente con Mare Nostrum non avremmo avuto questi morti”.
La memoria adesso porta alle stragi del passato, ai 366 morti in mare il 3 ottobre 2013. E Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, dichiara sconfortata che “le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum. E' la realtà. E' la prova che Triton non è Mare Nostrum" .