Non c’è pace per “L’Ora”. La gloriosa testata giornalistica, fondata nel 1900, che ha inventato, a Palermo, e non solo, il giornalismo di cronaca e di inchiesta antimafia, da quando ha chiuso i battenti, nel 1992, è stata oggetto, negli anni, di tentativi di rianimazione, tutti senza esito. Adesso spunta fuori che addirittura “L’Ora”, post mortem, si fa in due. Un’esperienza ha già cessato le sue pubblicazioni. L’altra è invece appena nata. La prima iniziativa editoriale si riferisce al sito www.loraquotidiano.it, messo su dai giornalisti Sandra Rizza, Vittorio Corradino e Peppe Lo Bianco. “Loraquotidiano.it – diceva una nota di presentazione – intende raccontare la Sicilia giorno per giorno, con un’attenzione particolare su Palermo, recuperando la tradizione artigianale dello storico quotidiano del pomeriggio, pilastro dell’informazione civile e antimafia del giornalismo italiano”. Il giornale on line, nato ad Ottobre, con corposi investimenti da parte di aziende private, giornalisti assunti, sede in Palermo centro, e voglia di scalare subito le classifiche dell’informazione in Sicilia, in realtà si è caratterizzato subito per un alto tasso di litigiosità dei suoi fondatori (Lo Bianco è uscito, non senza polemiche, dall’avventura, con un articolo il cui titolo è tutto un programma: “Cronisti manager, not in my name”), e forse la mancanza di un piano industriale ha portato a Febbraio alla chiusura: troppe spese, pochi introiti. Qui potete leggere l’editoriale di Sandra Rizza. E’ invece in edicola – nelle poche rimaste ancora aperte – un’altra testata, “L’Ora”, giornale di proprietà di Alessandra Di Pasquale. Editore: l’associazione denominata ”Dolce Chic” che, secondo quanto emerge dallo Statuto, svolge ”esclusivamente in favore dei soci attività nei settori dello sport, della cultura, del turismo, dell’ambiente e del tempo libero, organizzando manifestazioni sportive e culturali, mostre, concerti e spettacoli”. Il giornale, cartaceo, unta molto sulla cronaca di Palermo, con un linguaggio un po’ piatto e l’impaginazione frettolosa e graficamente balbettante, qualche buco nelle pagine e vistosi errori di italiano (Per la vostra pubblicità….contatta…). E’ comunque pieno di pubblicità. Chissà quanto durerà, costa 1 euro. Con la speranza che, prima o poi, “L’Ora”, posso riposare in pace.
Tratto da Il Mattino di Sicilia: http://ilmattinodisicilia.it/lora-chiude-lora-apre-fallisce-il-sito-in-edicola-un-quotidiano/