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24/02/2015 07:14:00

Salemi. Il “fiato sul collo” del senatore Santangelo (M5S) sui problemi dell’immigrazione

La protesta dei profughi africani scoppiata la settimana scorsa a Salemi all’interno del centro di accoglienza Villa Mokarta, fino a questo momento, non sembra avere suscitato alcuna reazione ufficiale da parte delle Istituzioni e del mondo politico. Ad eccezione del senatore del Movimento 5 Stelle Maurizio Vincenzo Santangelo. Nato a Trapani, architetto, membro di diverse Commissioni parlamentari, tra cui quella permanente della Difesa ( è stato anche presidente del suo gruppo dal 10 gennaio 2014 al 13 aprile 2014), il giovane parlamentare ha mostrato, in questi due anni di legislatura, di avere una particolare attenzione per le complesse problematiche legate all’immigrazione proveniente dall’Africa. Fenomeno che si prevede raggiungerà punte molto alte nei prossimi mesi. Sia per motivi geopolitici sia climatici. Lo scorso fine settimana Santangelo lo ha dedicato a Salemi, effettuando alcune visite ispettive in alcuni centri di accoglienza per immigrati, insieme alla consigliera comunale Daniela Saladino.

Tra questi non poteva mancare l'hotel Villa Mokarta teatro della recente protesta. Ci siamo incontrati all’interno di un bar in una piovoso e nebbioso pomeriggio per una informale conversazione, di cui riportiamo in sintesi agli aspetti più importanti.

Senatore Santangelo, lei ama ripetere lo slogan “fiato sul collo” quando si affronta il problema immigrazione. Ci vuole spiegare perché?

In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una crescita esponenziale, di richieste per l'apertura di nuove strutture per ospitare i "migranti".
Il mio “fiato sul collo” sul problema immigrazione è stato costante in questi ultimi anni, tanto che
 nei prossimi giorni chiederò un incontro al Prefetto Falco per chiedere chiarimenti su alcune problematiche emerse nel corso delle visite.” Prevede un peggioramento della situazione? “Non sono tra i catastrofisti, ma nemmeno tra i minimalisti. Una cosa è certa: la situazione non ci lascia sereni.” Abbiamo una presenza di profughi molto alta … “In questa provincia il numero varia tra 2500 e 3000 presenze, a Salemi si registra il numero più alto tra i comuni. E’ una situazione che non può durare a lungo” A base della protesta in primo luogo ci sono i lunghi periodi di attesa per ottenere il certificato “E’ una attesa inaccettabile, sotto ogni punto di vista. Oggi a Salemi ho preso nota di attese che vanno da 14 a 12 mesi. Una ragazza ospite del centro di San Gaetano aspetta da ben 15 mesi. E’ intollerabile!” Come ha trovato la situazione? “Cosa dire? A parte la buona volontà dei singoli operatori, è il sistema complessivo d’integrazione che non funziona. Spesso la normativa è rispettata solo sulla carta e in modo formale. Ho visto 6-8 persone ammassate in un stanzone. Ho notato anche l’assenza dei cosiddetti mediatori.” E di Villa Mokarta cosa ci dice? “ Mi chiedo come potrà continuare nelle condizioni in cui l’ho vista. Chi pagherà i danni ricevuti? La verità è che va rivista la distribuzione dei profughi sul territorio “ La sua prossima mossa? Al più presto chiederò, credo in settimana, un incontro con il prefetto Leopoldo Falco. Cercheremo di fare chiarezza su tutta la questione e valuterò anche quali atti verranno prodotti dagli altri partiti. Una cosa è certa. Le soluzioni dovranno partire da Roma per far chiarezza sulla situazione d'emergenza denunciata dal prefetto alcuni mesi addietro“

Mi scusi, ma il problema non nasce oggi. Qualcuno avrebbe dovuto prevederlo, non crede? “Giustissimo. Quando parlo di ‘fiato sul collo’, mi riferisco al mio incessante interessamento sull’argomento. Come politico di opposizione io posso fare solo interpellanze e interrogazioni. E di queste ne ho prodotte tante. Fin dalla mia elezione. Sono agli atti del Senato. Quella dell'11 Novembre 2014, ad esempio, ancora non ha avuto alcuna risposta. La domanda inquietante non cambia : ‘dietro i richiedenti asilo, si nasconde il business dei centri di accoglienza?’ Ricordiamo il caso di Partanna. Ancora non sappiamo quali furono le cause che hanno portato alla chiusura del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo Politico CDA “Riggirello” che si trovava nel complesso del Monastero delle Benedettine”.

Intanto la situazione sembra aggravarsi ogni giorno di più. Diverse ormai sono state le manifestazioni di protesta. Quella di Villa Mokarta è l’ultima in ordine di tempo. “ Nell’ interrogazione parlamentare che accennavo abbiamo scritto che l'accoglienza fornita dai CAS, troppo spesso all'insegna della più totale impreparazione, è riconducibile al più generale assunto relativo alle convenzioni, in quanto l'unico requisito essenziale richiesto è quello della disponibilità di posti. Poco conta se chi si occuperà dell'accoglienza non ha alcun tipo di esperienza o inclinazione particolare in questo ambito o se probabilmente tarerà il servizio di ricezione di accoglienza dei migranti esclusivamente in base alle ragioni del profitto, che risulterà tanto maggiore quanto saranno minori i costi affrontati per ciascun migrante accolto.”

Non avete però ancora ricevuto una risposta, se ho capito bene.

“Proprio così! Nessuna risposta".

Franco Ciro Lo Re