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02/03/2015 03:10:00

La denuncia da Campobello di Mazara: "Il mio intervento a Castelvetrano, un calvario"

 Nuovo presunto caso di malasanità in provincia di Trapani. Dopo i casi, che hanno riguardato l'ospedale del capoluogo, del bambino con meningite rimandato a casa, e dell'anziano morto d'infarto in sala d'aspetto, arriva ora una lettera aperta di una signora di Campobello di Mazara, che racconta il suo calvario per un intervento a effettuarsi in "day hospital", e quindi senza ricovero, all'ospedale di Castelvetrano, il Vittorio Emanuele II. La  signora di 63 anni di Campobello, R. C., e si è sottoposta a un intervento per l'asportazione di un polipo si è ritrovata con l'utero perforato e con una parte di colon asportato.
L'episodio  si è verificato all'inizio del mese di febbraio ma ancora oggi la donna è in convalescenza dopo avere dovuto affrontare un nuovo ricovero, per ulteriori controlli, nell'Unità operativa di chirurgia generale d'urgenza dell'Azienda ospedaliera universitaria "Paolo Giaccone" di Palermo.  La donna, intanto, però, tramite il suo legale di fiducia, l'avv. Vincenzo Basile, ha già deciso di sporgere formale denuncia all'autorità giudiziaria affinchè vengano accertate le responsabilità di quanto le è accaduto.
"È incredibile -  dichiara l'avv. Basile - che una paziente entri in ospedale per un intervento quasi ambulatoriale di appena un'ora e ne esca con le viscere lacerate e l'utero perforato. Infatti, soltanto il giorno successivo i medici del reparto di Ginecologia del Vittorio Emanuele II si sono resi conto di quanto era accaduto durante il loro intervento. Sono così dovuti intervenire d'urgenza, con una delicata operazione chirurgica protrattasi per oltre quattro ore, i medici di Chirurgia generale, sempre dell'ospedale di Castelvetrano, che sono riusciti a salvare la vita alla signora. Sono stati questi ultimi a diagnosticarle poi la peritonite settica acuta da sversamento di feci in addome per lesione post-isteroscopia dell'utero e dell'ansa intestinale". L'Asp ha promesso accertamenti.