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03/04/2015 06:25:00

Marsala. Apostoli fatti fuori da processione. Mogavero: "Strumentalizzato il Padre Nostro"

13.00 - In merito a quanto accaduto ieri a Marsala durante la sacra rappresentazione della Passione di Cristo, il Vescovo monsignor Domenico Mogavero precisa quanto segue.

 

1. È inammissibile la strumentalizzazione del Padre nostro fatta dal gruppo dei recitanti e di quanti, con modi e parole inurbani in strada e sui social network, hanno astutamente spostato l’attenzione dal merito dei fatti. Il mio intervento nel 2010 mirava a dare lustro alla manifestazione, precisando che si trattava non di una processione ma di una sacra rappresentazione. Il tutto fu presentato personalmente da me in una conferenza stampa, per l’occasione trasformata di fatto in assemblea cittadina. Nel testo allegato (inviato per correttezza e trasparenza) sono esposte le considerazioni date in quella sede, richiamando la tradizione, documentata da una pubblicazione a stampa, e il contesto liturgico riguardante le processioni. Fu anche precisato, allora, che fino a qualche decennio fa la manifestazione non aveva parti recitate e che, comunque, su questo punto ci si accordava per un copione tratto dai Vangeli della Passione. Si precisa ancora che la Confraternita di Sant’Anna, pur con qualche iniziale resistenza, ha accolto - come è logico - le mie indicazioni. In ragione di ciò i quadri della sacra rappresentazione erano limitati al racconto della passione, senza le arbitrarie interpolazioni introdotte nel tempo.

2. In merito all’accusa riguardante la proibizione di recitare il Padre nostro, va precisato che non si vuole impedire ad alcuno di pregare. Si fa osservare solo che il quadro del Padre nostro non rientra nei fatti della Passione e, quindi, non si è proibito di pregare, ma di rappresentare la scena di Gesù che insegna il Padre nostro ai suoi discepoli. Tutto il resto è fantasia e pretesto per fare polemica e gettare discredito.

3. Ogni attività umana e ogni manifestazione, soprattutto pubblica e culturale, ha delle regole e queste vanno rispettate. La condotta del gruppo recitante che in modo scorretto ha violato tali regole si commenta sé e la gravità di tale modo di agire è ancora più riprovevole in quanto si attaccano il parroco don Tommaso Lombardo e la mia persona con atteggiamenti e parole non certamente cristiani e, per alcuni, con tratti di aggressività da valutare sotto il profilo penale. Tali modi di agire sono in palese contrasto con la preghiera in genere e con la preghiera di Gesù in particolare.

4. Preciso, altresì, che negli ultimi anni non mi sono più occupato della questione per due ragioni. Primo perché non aveva nulla da aggiungere; secondo perché gli irriducibili non sono disposti a recepire le argomentazioni ragionevoli proposte.

 

 

10.30 - Nuovi particolari emergono sul fattaccio di ieri, la Processione dello scandalo a Marsala. Gli apostoli erano a conoscenza della disposizione del vescovo Mogavero di non recitare il Padre Nostro. Nonostante questo – fanno sapere dalla Curia – hanno provato ti nascosto il Padre Nostro per recitarlo durante la processione. Avrebbero in sostanza trasgredito a una ordinanza del Vescovo stesso. Nè Mogavero, né don Tommaso Lombardo, parroco della chiesa Sant'Anna oraganizzatore della Processione, rilasciano dichiarazioni. In giornata invieranno una nota stampa con la loro versione dei fatti. Intanto la vicenda rischia di finire ancora peggio. Raggiunto telefonicamente don Tommaso,  non rilascia dichiarazioni, ma ha annunciato che in giornata stesso farà querela nei confronti di chi “ha diffamato e infangato la chiesa”.

 

7.00 - Altro che scherzo d'Aprile. E che figuraccia, per la città. Ha dell'incredibile quello che è successo ieri alla Processione del Giovedì Santo a Marsala. Se negli anni scorsi la decisione del Vescovo Domenico Mogavero di tagliare i dialoghi durante la sacra rappresentazione aveva destato soltanto qualche polemica, ieri si è arrivati ad un epilogo inaspettato. Gli apostoli sono stati fatti fuori a processione in corso perchè hanno recitato una parte non prevista nel copione. La parte era la preghiera Padre Nostro. Il tutto è avvenuto davanti a migliaia di persone che stavano assistendo all'evento che ogni anno attrae visitatori da ogni parte della Sicilia e d'Italia. Tutto si stava svolgendo come era stato preparato per mesi dalla Confraternita di Sant'Anna, la processione è uscita dalla chiesa alle 13 circa. Tutti gli attori, recitanti, figuranti della sacra rappresentazione in ordine. Gli attori che rappresentavano gli apostoli recitano tutto secondo copione, fanno però una variante, non autorizzata. Recitano il Padre Nostro.
Poi accade l'inaspettato. “Il nostro gruppo – dice Nino Ienna, uno dei recitanti negli apostoli - è stato raggiunto dal Segretario della Confraternita (un ragazzino poco più che ventenne) che, con atteggiamento minaccioso come se avessimo appena interpretato una ovazione sacrilega, ci ha urlato in faccia: "la processione non è la vostra, la processione la dirigo io e voi fate quello che dico io altrimenti vi faccio ritirare".
Al che noi tutti ci siamo guardati in faccia e, sentendoci mortificati difronte al pubblico che ascoltava incredulo alle esternazioni di quel ragazzino in giacca blu, abbiamo deciso di continuare nella nostra recitazione.”

La processione va avanti, con gli apostoli che continuano a recitare il Padre Nostro. Con l'epilogo che gli apostoli vengono praticamente fatti fuori.
Ecco come il gruppo degli apostoli racconta come sono andati gli eventi.
“Al nostro gruppo, raffigurante i dodici apostoli con Gesù, durante la recitazione lungo le vie della Città è stato proibito di recitare la Parola di Gesù, attraverso la preghiera del Padre Nostro, da parte della confraternita ed in particolare dal suo segretario.
Ciò dopo che la processione aveva già percorso alcune strade in itinerario.
Giunti in via Giovanni Amendola veniamo raggiunti dal parroco di Sant’Anna, Don Tommaso, il quale ci impone di non recitare più. Diversamente, qualora avessimo continuato nella recitazione, potevamo ritenerci alla “stregua dei dissidenti” e la processione avrebbe potuto fare a meno di noi. Ci è venuto pertanto imposto di abbandonare la Sacra Rappresentazione, giunti nei pressi di San Matteo, e raggiungere la Parrocchia per ritirare i nostri effetti personali”. 

 
Assieme al gruppo degli apostoli non hanno fatto più parte gli altri figuranti, i pastoerelli con gli agnellini, gli asinelli e tutte le figure che facevano da contorno. Una processione che si è ridotta all'osso. Indignazione da parte del pubblico, dei tanti fedeli e visitatori che volevano assistere a una delle Rappresentazioni Sacre più suggestive di tutta la Sicilia. Una processione finita male però. In città non si è parlato d'altro, e subito dopo il fattaccio una cappa di insofferenza ha avvolto la Processione. Per tutto il pomeriggio non si vedeva l'ora di arrivare alla conclusione. Indignazione da parte di recitanti e famiglie che hanno preparato per mesi questo evento. Qui davanti a un pubblico attonito lo sfogo della madre di uno degli “apostoli”.