Tutto inutile. I lavori di rimozione delle alghe dal porto non sono serviti a nulla. Circa 10 mila euro per creare uno spazio libero da 600 metri cubi di alghe, che però è durato un paio di giorni.
L’intera massa si è praticamente spostata, rioccupando gli spazi liberi che erano stati creati lungo una parte del perimetro dello specchio d’acqua.
Ecco perché i pescatori, esasperati dall’impossibilità di movimentare i loro pescherecci, qualche giorno fa si sono presentati in venti al Comune, pretendendo risposte dal sindaco Felice Errante.
Il primo cittadino è stato costretto nella stessa giornata a rispondere con l’ennesima ordinanza (non si contano più) con la quale dispone urgentemente un altro intervento di bonifica parziale. Altri 10 mila euro per altri 600 metri cubi di alghe.
Ormai al Comune gli uffici fanno copia e incolla per redigere queste ordinanze che si somigliano un po’ tutte tra loro. Contingibili ed urgenti, ovviamente.
E sempre con la dovuta attenzione nel chiamare “spostamento di posidonia piaggiata”, ciò che sotto gli occhi di tutti è una bonifica da fanghi di dragaggio.
E i lavori? Da un piccolo trafiletto di un quotidiano si apprende che il sindaco Errante dovrà addirittura “recarsi a Palermo per avere le dovute autorizzazioni”. Ma l’impressione è che sia un modo per prendere tempo, visto che mancano i soldi.
Si dirà: ma si tratta “soltanto” di 10 mila euro. Il Comune però avrebbe problemi anche per mille euro, stando almeno a quello che aveva detto il vicesindaco venerdì scorso al commissario della Belice Ambiente Sonia Alfano, giustificando il debito milionario della città nei confronti della società d’ambito. “A Castelvetrano siamo pronti per il fallimento” aveva dichiarato in quell’occasione l’assessore Giuseppe Rizzo.
Egidio Morici
L’annoso problema delle alghe nel porto è quindi ancora lontano mille miglia dall’essere risolto, se non con il super porto da 400 posti barca e decine di milioni di euro, di cui però c’è ancora solo il progetto e la certezza che l’Unione Europea non scucirà un centesimo.
Ma non di sole alghe è intasato il porticciolo di Selinunte. Perché da qualche anno si è aggiunto un altro problema: la sabbia, che dall’inutile foro nel molo, costato più di 100mila euro e ricoperto alla meno peggio con delle rocce, continua infatti ad entrare incessantemente, partecipando a renderlo impraticabile.
Intanto le attese mareggiate di scirocco che dovrebbero portar via la montagna di alghe accumulata sulla spiaggia, al momento non sono ancora arrivate. E se non arriveranno prima di luglio, quando inizierà la stagione estiva per i villeggianti castelvetranesi, il Comune dovrà depositarla in via Manganelli a Castelvetrano, insieme ai mucchi precedenti.
Una discarica? Niente affatto: un sito temporaneo che accoglie la posidonia durante l’estate. Già, perché in teoria, in inverno la si dovrebbe riportare davanti la riva per evitare l’erosione delle coste. Le alghe dell’estate scorsa però sono state “dimenticate” lì. E sicuramente, se dovessero portargliene ancora, verrebbero dimenticate anche queste con le altre.
Più che l’erosione delle coste, si vogliono in realtà evitare i costi di smaltimento.
Il problema è che mancano i soldi pure per tirarle fuori dal porto.
In tutto questo c’è però una bella notizia: sono arrivati 300 mila euro dall’Europa per “rivalutare la flotta peschereccia locale”. Sembrerebbe uno scherzo, ma secondo il sindaco “i turisti potranno vivere le particolari emozioni di un’attività come la pesca turismo”.
In questo periodo però turisti e residenti sono così presi dalle intense emozioni olfattive, regalate dalle ultime estrazioni di fango di dragaggio e alghe marce dal porto, che è difficile che riescano a contenere anche l’eccitazione della pesca turismo.
Troppe emozioni.