Era sempre accanto a noi, Santo Della Volpe. Ad ogni minaccia, querela, intimidazione, arrivava sempre una sua mail, o una telefonata alla redazione di Tp24.it, per dire: "Ragazzi, fatemi sapere di cosa avete bisogno". E avremmo bisogno, oggi, di non sentire una notizia sconfortante: Santo Della Volpe è morto. Il giornalista del Tg3 era un profondo conoscitore della provincia di Trapani, sia perchè aveva casa a Pantelleria, sia perchè era sempre a fianco di tutti i giornalisti impegnati nel nostro territorio a praticare il difficile mestiere del giornalismo di inchiesta e di denuncia. Ecco il saluto dell'associazione Articolo 21, della quale Santo è stato fondatore e animatore:
Questa mattina è venuto a mancare Santo della Volpe, nostro amico e compagno di tante battaglie. E’ stato uno dei soci fondatori di Articolo21 e in questi anni lo abbiamo sempre trovato al nostro fianco, sempre in prima fila per difendere la libertà di informazione da ogni tipo di attacco e manipolazione.
Ieri mattina eravamo insieme nella sua casa con la moglie Teresa e Vittorio Di Trapani. Pur stando male, pur essendo debolissimo e con voce flebile non ci ha mai parlato della sua malattia, ma dei suoi e dei nostri progetti futuri. Delle battaglie da fare per la libertà di espressione, contro la precarietà nell’informazione, sul tema della diffamazione.
E’ proprio su questo tema, la diffamazione che Santo ha scritto un mese fa il suo ultimo articolo, per il nostro sito e per quello di Libera Informazione. Per questo lo ripubblichiamo e potete leggere in questo link i suoi pezzi di questi anni.
L'ultimo intervento di Santo Della Volpe ha avuto come oggetto proprio la provincia di Trapani e le accuse contro il giornalista Rino Giacalone, che tra l'altro, oggi, ironia della sorte, è impegnato a difendersi in un processo per una causa intentata dalla vedova di un boss:
...C’è una vera inversione del giornalismo nella macchina del fango che ha colpito il collega Rino Giacalone, a Trapani. Un preoccupante intervento sui connotati della nostra professione, piegandola a fini diversi da quelli per i quali siamo chiamati a rendere conto all’opinione pubblica……… Che Trapani sia un luogo difficile per la nostra professione è certezza; ma proprio per questo il giornalismo deve essere limpido e ben ancorato ai capisaldi della professione. Si deve pubblicare una notizia quando si è sicuri delle fonti e si ha certezza ,provata, di quello che si scrive e non sulla base di fonti non certe o dei “si dice” da chiacchiericcio.
Soprattutto in una situazione difficile come quella di Trapani, dove gli schizzi di fango possono far male, molto male”.