Dagli studi di Domenica In al voto dell’Ars. Da quell’annuncio da Giletti del governatore Rosario Crocetta a oggi sono passati due anni e mezzo. Con tanti commissari straordinari che si sono avvicendati a guidare le ex Province per una riforma di abolizione fatta solo a metà. Ora le province non esistono più, la legge di riforma è passata all’Ars con 36 voti a favore, 11 contrari e 6 astenuti. Ci saranno sei Liberi consorzi di Comuni e le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Si ridisegna così l’assetto istituzionale della Sicilia. La legge attribuisce funzioni e competenze agli enti intermedi e manda in pensione le nove ex Province rette da commissari straordinari. Rosario Crocetta ha definito la riforma “un fatto storico, per la Sicilia è un fatto epocale. Non esistono leggi perfette ma questa è davvero buona”.
L’approvazione della legge però non ha risparmiato polemiche. Si è fatto lo sgambetto, con i franchi tiratori della maggioranza, sull’introduzione nei 46 articolo del ddl delle disposizioni della legge Delrio per le città metropolitane che prevedeva la corrispondenza tra il sindaco delle città metropolitane con quello del Comune capoluogo. Non è andata così. I presidenti e le giunte di liberi consorzi e città metropolitane saranno eletti da sindaci e consiglieri comunali di tutti i comuni dell’area. Speravano nell’applicazione della legge Delrio Enzo Bianco, sindaco di Catania, e Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Ma nel segreto dell’urna ecco che si è mandato tutto all’aria, anche perchè i democratici, si sa, non amano molto Orlando. Sorprende però che si è deciso di sacrificare anche Enzo Bianco.
Soddisfazione viene espressa dall'Assessore regionale per le Autonomie Locali, Giovanni Pistorio. La riforma approvata disciplina la governance dei liberi Consorzi e delle Città metropolitane, il passaggio e l'acquisizione di nuove funzioni, la certezza sul futuro dei dipendenti. Sul fronte del personale dipendente delle ex province regionali infatti viene istituito l'Osservatorio regionale, con compiti di ricognizione delle entrate e delle spese, al fine di una riallocazione delle risorse finanziarie, umane e strumentali.
“ Pensiamo di avere messo in sicurezza tutto il personale delle ex province compresi i precari per i quali , nei limiti delle disponibilità residue - dichiara l'Assessore - viene esteso l'erogazione del contributo regionale al 100 per cento già previsto nell'ultima finanziaria per i comuni in dissesto”.
L'Osservatorio verrà istituito entro 90 giorni dalla pubblicazione della legge e avrà a sua volta ulteriori 90 giorni per stabilire i criteri in base ai quali i nuovi enti ridefiniranno le piante organiche sulla base delle funzioni attribuite. “ Nelle more- prosegue Pistorio- il personale già in servizio continua ad essere utilizzato presso gli enti di area vasta”.
In una nota dell’Assessorato delle Autonomie Locali vengono elencati i principali punti della riforma delle ex Province.
La legge istituisce sei liberi Consorzi e tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) i cui territori coincideranno con quelli delle ex province. I primi Presidenti, come anche i Sindaci metropolitani, verranno eletti nel periodo compreso tra l'1 ottobre e il 30 novembre 2015 dai consiglieri comunali e dai sindaci dello stesse ente mediante elezione indiretta di secondo grado.
“ Anche se nella norma approvata - prosegue l'Assessore alle Autonomie Locali- è previsto che, nel caso la maggioranza degli statuti lo preveda, l'ARS tornerà a legiferare prevedendo l'elezione diretta del Presidente e del Sindaco metropolitano”.Oltre allo stesso Presidente, la governance degli enti di area vasta prevede una Giunta eletta con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente e un'Assemblea, costituita dai soli sindaci dei Comuni dell'ente, con compiti di indirizzo e controllo.
In attesa della nomina dei nuovi commissari, che resteranno in carica fino all'insediamento dei nuovi organi, e comunque non oltre il 31 dicembre di quest'anno, vengono mantenuti gli attuali commissari per l'ordinaria amministrazione.
Restano in capo al libero Consorzio molte delle funzioni attribuite alle ex province, con qualche modifica di rilievo. In particolare, vengono trasferite ai Comuni le competenze su manifestazioni ricreative e artistiche, mentre alla Regione passano le competenze su formazione professionale e sulla tutela ambientale; ai liberi Consorzi arrivano invece le competenze sull'approvazione degli strumenti urbanistici previo parere del CRU, Comitato Regionale Urbanistica, ed entro un anno dall'approvazione della legge anche le competenze sull'edilizia popolare abitativa, sulla vigilanza dei consorzi di bonifica e sulla motorizzazione civile.
“ E solo per Catania, Messina e Palermo- prosegue Pistorio- anche la partecipazione diretta alla programmazione, assegnazione e gestione dei fondi europei relativi appunto alle Città metropolitane”.Gli enti di area vasta manterranno le società interamente partecipate e quelle con funzioni strategiche, comprese quelle aeroportuali.
La legge ha inoltre previsto una serie di interventi per fronteggiare l'attuale emergenza finanziaria derivante dai tagli statali e garantire la stabilità e funzionalità degli enti per l'anno in corso.
Tra questi l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione e la possibilità di predisporre il solo bilancio annuale per il 2015, nonché l'utilizzo di 10 dei 30 milioni, che erano stati stanziati con la legge finanziaria alle ex province per interventi sulla viabilità, per il pagamento della quota capitale delle rate di ammortamento dei mutui assunti per spese di investimento.