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16/08/2015 06:45:00

Dopo il caso di Marsala, si riapre il dibattito sulla malasanità in Sicilia

 Dopo la denuncia fatta da una donna di Marsala (il padre è morto al pronto soccorso dell'ospedale dopo alcune ore di attesa) tornano ad accendersi i riflettori sui presunti casi di malasanità in provincia di Trapani e in Sicilia. 

IL CASO DI MARSALA. Nove persone, tra medici e infermieri dell'ospedale Borsellino di Marsala, sono indagate per omicidio colposo dalla Procura in seguito alla morte di un uomo. Si tratta di Nicolò Giacalone, 65 anni, deceduto lunedì dopo essere stato trasportato in pronto soccorso per una forte febbre. A sporgere denuncia è stata la figlia della vittima, Sabrina. "Il paziente è stato trattato in maniera professionale fino al decesso", replicano all'Asp di Trapani. La morte risale alle 19,30 di lunedì, circa dieci ore dopo l'arrivo di Giacalone al pronto soccorso, passate tra attesa e accertamenti diagnostici: oltre alla febbre, il 65enne aveva anche la pressione molto bassa. Cliccando qui potete leggere il resoconto completo della vicenda, fatto dalla redazione di Tp24.it

I DATI IN SICILIA. Su 570 casi di presunti errori medici o di mala organizzazione sanitaria monitorati, 117 si sono verificati in Sicilia. E’ la cifra che fa dell’isola, ancora una volta, la casa della malasanità. La triste classifica ci vede staccare di ben 10 casi i “cugini” calabresi che fanno registrare 107 casi di errori clinici. Staccate tutte le altre regioni con 63 casi nel Lazio, 37 in Campania, 36 in Emilia Romagna e Puglia, 34 in Toscana e Lombardia, 29 in Veneto, 24 in Piemonte, 22 in Liguria, 8 in Abruzzo, 7 in Umbria, 4 nelle Marche e Basilicata, 3 in Friuli, 2 in Molise e Sardegna, solo 1 in Trentino.

Il dato estrapolato dal rapporto stilato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari che ha analizzato un periodo che va dal 2009 al 2012 in base ai casi che sono stati considerati degni di una indagine diagnostica o penale la dice lunga sulla situazione della Sicilia.

Nel periodo in esame in Italia sono state effettuate 570 denunce per malasanità, di cui la maggior parte ovvero 400 erano relative a casi che hanno comportato la morte del paziente per errore poi imputato al personale medico e sanitario o per disfunzioni e carenze strutturali. Questi casi hanno comportato 261 decessi ben 84 dei quali avvenuti in Sicilia. Praticamente in Italia un morto di malasanità su 3 è rimasto vittima della sanità siciliana.

La maggior parte degli errori medici avviene in sala operatoria. Ogni anno in Italia il personale medico è impegnato in 4 milioni e 300 mila interventi. Di questi interventi ben l’89% va a buon fine ma nell’11% dei casi ovvero circa 470 mila persone, una quota tutt’altro che irrilevante, si verificano importanti complicanze. Una percentuale che, con corrette e chiare procedure cliniche, si può ridurre del 3% come dimostra ilo lavoro fatto per le sale operatorie proprio fra il 2009 ed il 2012.

Insomma una corretta procedura medica evita complicanze o decessi per quasi 130 mila persone ogni anno. In Sicilia il dato non è chiaramente sovrapponibile. La popolazione dell’isola è circa il 10% della popolazione nazionale e gli interventi e le terapie che vengono eseguite in Sicilia sono poco al di sopra. Nell’isola si compiono quasi mezzo milione di interventi l’anno e l’incidenza della complicanze è molto più alta della media nazionale e si attesta sul 19,4% a fronte dell’11% nazionale.