Sanità in Sicilia, spesa e appalti fuori controllo. La Corte dei Conti torna a bacchettare ancora una volta la Regione siciliana per il mancato contenimento della spesa sulla Sanità. I giudici contabili puntano il dito sulla giungla degli appalti nelle varie aziende sanitarie. In Sicilia sono 18 le stazioni appaltanti, quante le varie aziende, più i nove Urega e dall’Assessorato alla Salute non sarebbe arrivata alcuna direttiva chiara su costi standard e spending review. Già la Corte dei conti nei mesi scorsi aveva rilevato l’inefficacia dei controlli. E l’attuale ritratto completa il giudizio impietoso sulla crescita della spesa sanitaria in Sicilia. Anche sulle gare per l’efficientamento energetico si starebbe procedendo in ordine sparso senza una indicazione chiara da parte dell’Assessorato regionale.
Nessuna spending review e nessuna applicazione dei costi standard sono entrate a regime, ma rispetto alla media delle altre regioni italiane, la Sicilia ha speso nel 2014 un punto percentuale in più rispetto al 2013.
I numeri sono inequivocabili: la Sicilia lo scorso anno ha speso 2 miliardi e 76 milioni di euro in acquisto di beni e servizi, farmaci inclusi, registrando un incremento del 3,3 per cento rispetto al 2013, a fronte di una crescita media nel resto del Paese del 2 per cento.
Di fronte a denunce di scandali e stop a gare, in molti casi si è continuato ad andare avanti con contratti in proroga molto costosi. Ad esempio, in seguito allo stop nel 2013 alla mega gara sull’acquisto dei pannoloni che vedeva capofila l’Asp di Palermo, e l’avvio di una indagine per turbativa d’asta, dopo ricorsi al Tar vinti dalla ditta che si era aggiudicata l’appalto adesso si dovrebbe provvedere all’aggiudicazione definitiva. Eliminando il sistema della consegna dei pannoloni attraverso le farmacie. Nel frattempo si sta andando avanti con il vecchio sistema molto costoso. Anche sulle gare per l’efficientamento energetico, dopo le polemiche per quelle bandite dall’Asp di Palermo e dal Civico che valevano quasi 100 milioni di euro per una durata di nove anni e che a breve saranno comunque aggiudicate, nel resto dell’Isola si sta procedendo in ordine sparso senza una indicazione chiara da parte dell’assessorato.
FALCONE. “I dati che emergono dalla Corte dei Conti sulla sanità siciliana evidenziano una situazione a dir poco disastrosa e totalmente fuori controllo, come già certificato dal rendiconto 2014 e da noi segnalato in commissione Bilancio oltre sei mesi fa nel corso di un’audizione con l’ex assessore Borsellino. Grazie alla sconsiderata gestione Crocetta-Pd la spesa per forniture e servizi è infatti aumentata lo scorso anno di circa 70 milioni di euro rispetto al 2013, e stando agli indicatori l’aumento per il 2015 potrà essere ancora più rilevante”, così Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. “Nessun taglio effettuato dunque, nessun risparmio, solo nuove spese a fronte di un sistema sanitario troppo spesso inadeguato – prosegue l’esponente azzurro –. Alla ripresa dei lavori parlamentari presenteremo una mozione con la quale chiederemo l’immediata istituzione di una commissione d’inchiesta, per verificare la coerenza delle scelte operate dall’esecutivo regionale con i principi di razionalizzazione e di spending review della spesa pubblica”.