Birgi-Ryanair, l'accordo di co-marketing vacilla un po' meno dopo l'ok in consiglio comunale, a Trapani, per il versamento della quota. Ma ci sono dubbi sulle cifre da versare, con l'Iva e un passaggio dell'accordo stipulato dai Comuni oltre un anno fa.
I comuni trapanesi e la Camera di Commercio hanno stipulato un accordo per garantire la permanenza di Ryanair all'aeroporto di Birgi. Un accordo che prevede, appunto, per i comuni e per la Camera di Commercio il versamento di quote ogni tre mesi. In totale i Comuni devono versare 2.225 milioni di euro l'anno in un conto predisposto per l'occasione dalla Camera di Commercio di Trapani che ha assunto il ruolo di coordinatore del comitato.
In consiglio comunale a Trapani è stato però sollevato il caso dell'esatta cifra. Perchè pare che dei soldi raccolti dai Comuni vada all'Ams, la società con cui è stato stipulato il contratto per conto di Ryanair, 2 milioni 100 mila euro, sotto forma di “marketing fee”.
E i 125 mila euro che i comuni dovrebbero versare in più ogni anno? In consiglio comunale il caso l'ha sollevato il consigliere Nicola Sveglia, all'inizio gli è stato risposto che è stato un refuso sull'accordo, poi il sindaco Damiano ha fatto intendere che quei soldi in più andavano alla Camera di Commercio. Per cosa?
“Non sono per noi, facciamo il servizio di coordinamento gratis – precisa Pino Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani – in fase di stipula dell'accordo si è deciso di versare qualcosa in più per mettere dei desk informativi all'aeroporto, per fare dei servizi di promozione del territorio all'interno del Vincenzo Florio e gestiti da noi tutti insieme”.
Però questa storia influisce anche sulle reali cifre in ballo. Perchè, ad esempio, in fase di stipula del contratto non era stato conteggiata l'Iva al 22 %. E qui facciamo una parentesi, perchè tecnicamente si comprano spazi pubblicitari dall'Ams, la società che per conto del vettore irlandese si occupa di marketing, non voli direttamente. E l'acquisto di servizi di marketing sono soggetti all'Iva. Un sistema ad entra ed esci ai limiti della legalità. Chiusa parentesi. Ora quest'Iva a quale cifra deve essere applicata? Pechè i Comuni stanno verseranno l'Iva sull'importo di 2.225.000 euro, quando in realtà, secondo quanto ci è stato detto da Pace, all'Ams andranno 2.100.000 euro.
Ma cosa prevede questo accordo, insomma? Ecco, in esclusiva, il documento originale firmato da tutti i sindaci nel 2014.
Nel frattempo Pino Pace aspetta i versamenti dai Comuni. Nei giorni scorsi ha fatto sapere che era pronto a rescindere il contratto. Un bluff per mettere paura ai sindaci? “No, nessun bluff – dice il presidente della Camera di Commercio – bisogna essere seri e mantenere gli impegni, noi ci abbiamo messo la faccia. Se non possiamo rispettare allora rimoduliamo il contratto, semplice”. Tra una settimana i sindaci dovranno incontrarsi di nuovo per fare il punto. “Tra l'altro mi ha scritto la Ryanair chiedendomi un incontro tra 15 giorni per programmare il piano estivo per il prossimo anno, quindi è importante presentarsi bene. Dobbiamo considerare che se va via Ryanair si rischia di far morire l'economia trapanese”.
Intanto il consiglio comunale di Trapani ha approvato la delibera per versare l'intera quota annuale, 366 mila euro compresa l'Iva per il 2015. Il tutto è avvenuto non senza polemiche tra il sindaco Vito Damiano e l'ex primo cittadino oggi consigliere comunale Mimmo Fazio. Fazio esulta per l'esito positivo della seduta “ma solo dopo aver sventato una trappola amministrativa del sindaco Damiano ai danni del Consiglio Comunale”. Per il sindaco invece Fazio si prende meriti che non sono suoi “lasciandosi andare a considerazioni e apprezzamenti del tutto personali e fantasiosi parlando, inspiegabilmente, di una trappola orchestrata per indurre in errore il Consiglio comunale”.
Ecco qui la nota di Fazio.
Ha una doppia chiave di lettura l'approvazione della delibera del consiglio comunale che dà il via libera al pagamento della quota di co-marketing a sostegno dei flussi turistici nell'aeroporto di Birgi, e posta a carico del comune di Trapani in forza dell'accordo tra i comuni della provincia siglato nel 2014. «La prima, la più semplice ed immediatamente apprezzabile da tutti – spiega il capogruppo di Uniti per il Futuro, Girolamo Fazio –, è che il Consiglio Comunale di Trapani ha espresso con chiarezza, semmai ve ne fosse mai stato bisogno, l'interesse a mantenere un impegno, assunto moralmente dinanzi al Prefetto due anni fa e ratificato giuridicamente in forza dell'accordo (ex art. 16 l.r. 10/91) tra tutti i comuni della provincia, a sostegno dell'aeroporto di Birgi».
«La seconda chiave di lettura è di natura politica ed amministrativa – continua Fazio –. Il Consiglio Comunale ha disinnescato una trappola preparata ad arte dal sindaco Vito Damiano, poiché la proposta di delibera recava solo la sua firma e quella del dirigente di ragioneria. Una trappola che era nel testo originario della proposta di delibera e che è stata disinnescata da un emendamento soppressivo (di ben tre punti dell'atto: il 3, il 4 ed il 5) presentato da Uniti per il Futuro e accolto dall'intero Consiglio. Il testo proposto dal Sindaco Damiano, infatti, poneva in capo alla Camera di Commercio l'onere di una serie di attestazioni relative all'accordo di co-marketing, quasi elevate al rango di certificazioni di garanzia. Attestazioni in assenza delle quali il Comune di Trapani si garantiva una facoltà di recesso dall'accordo con gli altri comuni, sollevandosi quindi dall'obbligo del pagamento della propria quota. Inaccettabile e fuorviante perché avrebbe reso il Consiglio Comunale responsabile di qualcosa che invece era nella piena responsabilità dell'amministrazione».
«Che il testo fosse illogico, fuorviante e contraddittorio – racconta Fazio –, lo si poteva evincere anche da una nota a margine nell'atto nella quale il dirigente di ragioneria scrive testualmente che “...non si condivide la proposta di deliberazione...”. Una circostanza inconsueta ed irrituale, un vero e proprio campanello d'allarme. Per altro ho potuto accertare, in tempo reale, con lo stesso presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, che ho chiamato al telefono durante i lavori del Consiglio comunale, che per nessuna ragione l'Ente camerale intendeva porsi come certificatore o attestatore di alcuna garanzia. Del resto l'art. 16 della legge regionale 10/91 non pone alcuna specifica funzione all'ente posto a coordinatore dei comuni sottoscrittori dell'accordo, tutti pariteticamente responsabili e obbligati».
«In pratica – aggiunge ancora Fazio spiegando la trappola politica amministrativa del sindaco Damiano – ho letto nel testo della delibera, così come presentata dal sindaco, il tentativo di scaricare sul Consiglio Comunale e sulla Camera di Commercio una potenziale responsabilità. Una comoda soluzione per non pagare la quota di co-marketing e per avere uno o due capri espiatori cui attribuire le colpe».
«L'emendamento di Uniti per il Futuro – dice il capogruppo Fazio – ha cassato il testo originario restituendo al Consiglio dignità istituzionale e coerenza di indirizzo rispetto all'accordo siglato davanti al Prefetto e con gli altri comuni».
«Tutta questa vicenda – conclude Fazio – merita alcuni commenti: il primo è relativo all'atteggiamento assolutamente irresponsabile del sindaco Damiano che riprendendo i temi della cervellotica lettera inviata all'inizio dell'estate al presidente della Camera di Commercio, nella quale metteva in discussione l'accordo di co-marketing, ha pervicacemente cercato di battere la strada di una strategia di uscita dall'obbligo di onorare la quota spettante al Comune. Il secondo commento è relativo al dibattito d'aula. A fronte di colleghi che hanno immediatamente colto la trappola approntata dal sindaco, votando l'emendamento di Uniti per il Futuro, ce ne sono stati altri, come il consigliere Passalacqua, che hanno sposato e sostenuto l'irresponsabile posizione del sindaco. Delle due l'una: o Passalacqua è in malafede e per ragioni a me incomprensibili a deciso di sostenere questo sindaco, oppure non ha la minima idea degli atti che vengono presentati in consiglio. Ultimo, ma non ultimo per importanza. Mi chiedo come possano i consiglieri non riconsiderare la mozione di sfiducia e superare questo maldestro tentativo di inganno che li voleva intrappolare nella responsabilità derivante da un potenziale mancato pagamento della quota di co-marketing (con relative conseguenze e possibile abbandono di Ryanair)? Mi chiedo come possano tollerare l'atteggiamento di un sindaco il cui unico obiettivo appare essere quello di sfasciare tutto e di pregiudicare negativamente il futuro amministrativo di Trapani?».
E questa è quella di Damiano
Quanto riportato nell'articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia del 1 settembre scorso alla pagina 19 dal titolo "Aeroporto di Birgi. Dal Consiglio via libera a pagare 366.000 euro", l'Amministrazione comunale che nel testo viene chiamata in causa, ritiene necessario fornire chiarimenti e precisazioni in quanto attribuisce al consigliere Fazio meriti che certamente non ha e non gli appartengono.
Infatti, nella proposta di deliberazione trasmessa il 19 agosto scorso al Consiglio comunale, al punto 2. della parte dispositiva, l'Amministrazione propone la revoca del punto 2) dell'originaria delibera approvata il 30 dicembre 2014 che, per non condivisione della Camera di commercio, non aveva consentito di versare le somme per il 2015.
Questo era il punto nodale della delibera proposta: rimuovere le cause che non avevano consentito di poter versare le somme dovute, attraverso la revoca del punto 2) della deliberazione del dicembre 2014.
Ebbene, il consigliere Fazio presenta in aula un emendamento con il quale richiede, inspiegabilmente, la cassazione dalla delibera del punto 2. oltre i punti 3. 4. 5. che avrebbe portato, se votato favorevolmente, alla loro cancellazione dal testo originario, con la conseguenza, che si sarebbe tornati nella condizione originaria di non poter erogare le somme alla Camera di commercio.
Tutto ciò, fortunatamente, non è però passato inosservato alla Giunta presente in aula e al solo consigliere Ferrante, sicché il Sindaco è dovuto intervenire per fare una non necessaria chiarezza che, ovviamente, non poteva non essere recepita anche dal consigliere Fazio, che lo ha costretto a modificare l'emendamento presentato per ricondurlo nell'alveo della finalità della proposta di delibera.
In estrema sintesi, quindi, è stato votato favorevolmente l'emendamento che richiedeva la cancellazione degli altri tre punti della proposta di deliberazione (3. 4. e 5.), salvando il punto 2. (quello fondamentale) come proposto dall'Amministrazione e poi votato dal Consiglio all' "unanimità".
Non è rilevabile, pertanto, alcun cambiamento sostanziale alla delibera proposta dall'Amministrazione comunale mentre sarebbe stato un cambiamento sostanziale l'approvazione dell'emendamento come originariamente presentato dal consigliere Fazio che, è necessario ripeterlo, non avrebbe consentito al Comune di versare il dovuto alla Camera di commercio.
Leggiamo e riteniamo offensivo quanto, nell'immediatezza, replica il consigliere Fazio che darebbe chiavi di lettura, lasciandosi andare a considerazioni e apprezzamenti del tutto personali e fantasiosi parlando, inspiegabilmente, di una trappola orchestrata per indurre in errore il Consiglio comunale.
Nel dibattito in aula sono stati riportati fatti e documenti acquisibili da chiunque vi abbia interesse e che costituiscono l'unica fonte attendibile dell'intera vicenda.
L'invito che l'Amministrazione rivolge a tutti i cittadini che vi abbiano interesse è quello di attingere le informazioni alle fonti ufficiali e non affidarsi alle "verità", spesso virtuali, riportate attraverso i mezzi di informazione.
Appare oltremodo offensiva e sconsiderata l'ultima affermazione del consigliere Fazio, che si chiede come si possa "tollerare l'atteggiamento di un sindaco il cui unico obiettivo appare essere quello di sfasciare tutto e di pregiudicare il futuro amministrativo di Trapani", certamente non degna di personaggio pubblico che svolge un ruolo politico di responsabilità.