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15/09/2015 22:55:00

Marsala, Giada Zichittella fa la "prima professione religiosa"

 La giovane marsalese Giada Zichittella sabato scorso  presso la Casa madre della Fraternità Francescana di Betania in Terlizzi (Puglia), ha fatto la prima professione religiosa, cioè il primo passo verso la consacrazione della sua vita alla castità, povertà, ed obbedienza, secondo le regole francescane. Giada ha affidato la sua testimonianza alle pagine del periodico della diocesi di Mazara "Condividere":

«Se Dio è Amore Onnipotente, perché non ci difende dal male?»: questa è stata la grande domanda della mia adolescenza. E, non trovando risposte convincenti, dopo la Prima Comunione mi sono allontanata dalla Chiesa e da quel Dio che – quando guardavo al dolore del mondo – mi sembrava non esistere. Ho cercato di costruire con le mie forze una vita felice: cantavo in una band, studiavo con profitto all’Università, cercavo l’amore della vita con cui, un giorno, mettere su famiglia. Ma niente riusciva a saziare il mio cuore: c’era sì un’ebbrezza momentanea, che però di lì a poco lasciava una scia di insoddisfazione ed amarezza.
«Qual è il senso del mio esistere?» – mi chiedevo. Sentivo che non poteva essere la carriera universitaria, e neanche l’hobby del canto. No. Così mi sono messa a cercare la verità, divorando libri di psicologia, di spiritualità… Poi, un giorno, avviene qualcosa di inaspettato: un’amica mi invita a Messa. «A Messa, io?? Ma sei matta?!». Disprezzavo la Chiesa, infarcita com’ero dai tanti pregiudizi sui preti, le suore, la morale cristiana. Eppure quel 27 febbraio del 2011, mi decisi ad entrare. E Dio non mancò all’appuntamento. Il celebrante proclamò: «Non affannatevi per quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta»(Mt 6, 25.33).

In un solo istante, Dio aveva infuso nella mia anima la grazia di credere a quelle parole, di sentirle rivolte a me, personalmente. Scoppiai in un pianto liberatorio. Da quella Messa, tra momenti di beatitudine e dolorose cadute, è iniziato il mio dialogo col Signore, che mi ha portato pian piano – con l’aiuto di un direttore spirituale – a discernere la chiamata alla consacrazione nella Fraternità Francescana di Betania. E così, il 12 settembre, sposo l’Amore che finalmente ho trovato: Gesù che, facendosi pane di vita, ha saziato la mia fame d’amore. A lui lode e gloria.

Anche nella nostra Diocesi è presente una comunità della Fraternità Francescana di Betania, presso il Santuario della Libera a Partanna. La Fraternità Francescana di Betania è un istituto di vita consacrata di diritto diocesano composto da fratelli, sia chierici che laici, e da sorelle che si consacrano a Dio mediante i voti pubblici di castità, povertà ed obbedienza.