Domenica scorsa, 13 settembre, presso i locali della Parrocchia Santa Gemma di Mazara del Vallo, si è svolta l’Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica.
Al classico appuntamento, che contraddistingue l’inizio dell’anno associativo, hanno partecipato i rappresentanti delle diverse associazioni parrocchiali presenti nel territorio della diocesi.
La giornata si è aperta con l’intervento del Vescovo, Mons. Domenico Mogavero, che ha introdotto il tema del nuovo Piano Pastorale Diocesano, facendo riferimento anche agli spunti che caratterizzeranno il prossimo Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze.
Mons. Mogavero ha sottolineato la necessità di comunicare la bellezza sfruttando le possibilità offerte dai social network e abitando il cosiddetto “villaggio digitale”.
Apprezzamenti sono stati espressi nei confronti dell’associazione, insieme alla richiesta di mantenere alta la tensione pastorale ed ecclesiale e di incentivare la partecipazione ai prossimi eventi della vita diocesana.
Il Vescovo ha inoltre presieduto la celebrazione eucaristica, partecipata anche dalla comunità parrocchiale di Santa Gemma.
Dopo la condivisione del pranzo, i lavori del pomeriggio hanno visto la relazione di Gino Gandolfo, Incaricato Regionale per il Settore Adulti di Azione Cattolica, che ha presentato il tema dell’anno associativo 2015-16 “Si alzò e andò in fretta”.
Dopo diversi interventi da parte dei presenti, Gandolfo ha presentato la campagna nazionale contro il gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, alla quale l’Azione Cattolica ha aderito, e che punta a combattere questa terribile piaga sociale.
L’Assemblea Diocesana rappresenta l’inizio di un anno molto denso di impegni per l’Azione Cattolica di Mazara del Vallo, che nei prossimi mesi si troverà a vivere, tra gli altri appuntamenti di routine, la visita del Presidente Nazionale Prof. Matteo Truffelli (13 dicembre 2015), il Congresso Diocesano del Movimento Studenti (09 gennaio 2016), l’incontro regionale dei Presidenti Parrocchiali (ad Agrigento il 28 febbraio 2016) e la Festa degli Incontri dell’Azione Cattolica dei Ragazzi, organizzata insieme alla Diocesi di Trapani (15 maggio 2016).
RITORNO SUI BANCHI, IL VESCOVO: «A SCUOLA SI IMPARINO A VIVERE RELAZIONI FORTI». «La lunga e torrida estate, avviandosi alla conclusione, riapre le porte delle scuole di ogni ordine e grado e accoglie alunni, docenti e personale non docente per un nuovo tratto di strada. Molti alunni hanno familiarità con questo gesto e lo accettano come un ritorno verso amicizie e compagnie non dimenticate; alcuni vivono la novità e la sorpresa, forse curiosi, forse anche un po’ timorosi per il primo vero distacco dai genitori e da casa». Lo scrive il Vescovo nel messaggio alle scuole che ricadono sul territorio diocesano, diffuso stamattina, a pochi giorni dall’apertura dell’anno scolastico. «Anche i docenti sperimentano sensazioni analoghe e tanti fra loro iniziano il nuovo anno all’insegna di una stabilizzazione del loro impegno educativo. Le famiglie rinnovano la fiducia e l’affidamento dei propri figli alla comunità scolastica, sperando in un’azione formativa complementare a quella realizzata nella comunità familiare». Il Vescovo poi rivolge il suo augurio: «La scuola sia l’ambiente dove si impara a vivere relazioni forti e a incarnare valori fondamentali; sia una palestra di vita nella quale ci si mette a servizio gli uni degli altri; sia il luogo dell’incontro e del dialogo nel rispetto delle diversità; sia finestra di speranza aperta sul futuro» è scritto nel messaggio diffuso stamattina.
IL NUOVO PIANO PASTORALE 2015-2016 «Io sono il Pastore bello, in Cristo l’uomo nuovo» è il titolo del Piano pastorale 2015-2016. Il testo ruota attorno alla comunicazione della bellezza ma anche alla centralità della persona. «La Chiesa in rete – spiega in un passaggio il Vescovo – è chiamata non solo a una emittenza di contenuti, ma anche a una testimonianza in una trama di relazioni ampie. L’obiettivo da avere chiaro è che la rete da luogo di connessione è chiamata a diventare luogo di comunione». E sempre il Vescovo, evidenziando la centralità della persona, scrive: «La questione antropologica rimane centrale per non correre il rischio di cadere in un’esaltazione della tecnologia a discapito del fattore umano».