Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/09/2015 06:40:00

Porto di Marsala. Niente maxi-risarcimento per la Myr. Facciamo il punto

 Aveva fatto spaventare tutti, la Myr, con quella richiesta di risarcimento danni nei confronti del Comune di Marsala per le lentezze burocratiche nell'iter sul porto privato. Aveva fatto spaventare il sindaco di allora, Giulia Adamo, i funzionari, i dirigenti, e tutta la città. Perchè la richiesta era enorme: 8 milioni di euro. Non solo al Comune ma anche agli altri enti che facevano parte della conferenza di servizi. Il Tar ha deciso di non accogliere la richiesta della società di Massimo Ombra. La Myr è stata anche condannata al pagamento delle spese di lite per 2000 euro. Per i giudici amministrativi era logico che il Comune e gli altri enti“a fronte di un progetto di tale portata e nella doverosa tutela dell'interesse pubblico, abbiano avanzato richieste di chiarimenti; ed è altrettanto comprensibile che le valutazioni si siano estese per un ragionevole periodo di tempo”.
Una vicenda cominciata due anni fa, quando la guerra Ombra-Adamo era infuocata. Al Comune difendersi da questo processo è costato comunque 30 mila euro. La richiesta di risarcimento danni, presentata a fine maggio 2013 al tar di Palermo dalla società di Ombra, ammontava a 8 milioni di euro per il mancato accesso ai fondi di finanziamento Po-Fesr 2007/2013 e 2001 euro al giorno per il ritardo nella conclusione del procedimento di rilascio delle concessioni demaniali. 2001 euro al giorno a partire dal 4 luglio 2012 (quindi in questo momento saranno arrivati a oltre 750 mila euro) ossia l’ultimo giorno in cui doveva concludersi il procedimento. Da lì il progetto della Myr è stato accantonato. Il 5 dicembre 2012, il dirigente del settore Grandi Opere Gianfranco D’Orazio, con una determina aveva detto all'Amministrazione Comunale che le cose si potevano mettere male, e che era necessario trovare un avvocatone esperto in diritto amministrativo per pararsi il colpo rispetto ad un eventuale ricorso della società Myr per il blocco dei lavori al porto di Marsala. 
Se l'è vista brutta il Comune di Marsala, insomma.
E' una delle notizie che sembra arrivare, come ibernata, dal passato. Dall'era Giulia Adamo a Marsala. Porto pubblico o porto privato? Era la domanda che si facevano tutti. Ora la situazione è diversa.
Per il porto privato, quello della Myr, manca solo la firma all'accordo di programma con il sindaco di Marsala e il presidente della Regione, poi si possono cominciare i lavori. “Possiamo iniziare nel 2016. Ci vogliono 24 mesi per il completamento dei lavori. Sarà il 2017, o primi mesi del 2018 il completamento. Per l'estate 2018 necessariamente ci sarà il Marina”, ha detto l'amministratore della Myr Massimo Ombra.
Il progetto pubblico di messa in sicurezza del Porto di Marsala, che spingeva Giulia Adamo, si è arenato. In questi anni l'ex sindaco ha sempre detto che la Regione aveva “un mare” di soldi per il Porto. Servivano 50 milioni di euro. Soldi che però, si è scoperto dopo due anni, non esistevano. Non c'erano da nessuna parte. La Regione non li aveva neanche a  fabbricarli. Dall'Europa invece non c'era nessun finanziamento previsto per opere del genere. Nel mezzo un'inchiesta della procura di Trapani che indagò sulla mappa nel progetto pubblico della poseidonia che sarebbe stata falsificata. Inchieste, denunce, conferenze.