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21/09/2015 10:17:00

Profughi da Trapani a Genova. I numeri dell'accoglienza in provincia

Arriveranno questa mattina  a Genova 46 profughi provenienti da Trapani e Crotone.

I migranti - uomini donne e bambini - saranno accolti nei centri per le identificazioni e lo screening sanitario. Dopo le prime formalità burocratiche, verranno distribuiti nelle varie strutture di accoglienza delle quattro province liguri.

Ieri sono sbarcati a Trapani 380 migranti soccorsi nella giornata dalla "Dignity I", la nave di Medici senza Frontiere impegnata nel Mediterraneo. Lo sbarco, avvenuto sulla banchina Isolella, ha riguardato dunque 62 donne di cui due in gravidanza, e circa 40 minori non accompagnati, tra cui un bimbo di 8 anni. Provenienti dall'Africa sub-sahariana, viaggiavano a bordo di alcuni gommoni in "precarie condizioni di galleggiamento". Il triage sanitario si è svolto senza particolari difficoltà ed otto uomini e sette donne sono state trasferite all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani per accertamenti sanitari. Il Ministero dell'Interno ha disposto un piano d'accoglienza che li porterà in altre regioni d'Italia: Lombardia (50), Emilia Romagna (50), Lombardia (50),Piemonte (50), Veneto (50), Toscana (50), Liguria (25), Marche (25). Soltanto in 50 saranno trasferiti a Messina mentre i restanti saranno ospitati nel Cas di Valderice.

Nel Trapanese l'emergenza migranti è sempre un problema sentito. La “Regina dell’accoglienza”, come ama definire Trapani il prefetto Leopoldo Falco, ha tutti i centri saturi – erano presenti 2344 immigrati a fronte di una capienza ricettiva di 2314 unità – e può fungere, ormai, solo da “corridoio” verso il Nord Italia.

Negli ultimi mesi i posti disponibili sull’intero territorio provinciale sono gradualmente diminuiti di quasi il 10% , come conseguenza dell’adeguamento delle strutture ai nuovi parametri stabiliti dalla Regione. Ma anche i trasferimenti comportano non poche difficoltà: “Grazie a una convenzione con due ditte private – spiega il prefetto – disponiamo di 11 pullman; sembrano molti ma, in effetti, a volte, non bastano. Trasferire queste persone in Piemonte significa impegnare i mezzi (andata e ritorno, ndr) cinque giorni. E se in questo lasso di tempo dovessero esserci nuovi sbarchi non sapremmo come fronteggiare l’emergenza. Una difficoltà – aggiunge – che vivono tutte le prefetture siciliane: gli oneri sono a carico nostro. Non ho mai visto arrivare un pullman dal Piemonte per darci una mano. Siamo noi che dobbiamo provvedere al trasferimento”.

Un gommone lungo circa quattro metri e mezzo, che si trovava alla deriva a circa cinque miglia dalla costa di Mazara del Vallo, è stato recuperato dalla Capitaneria di porto e posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Marsala dopo che una telefonata al numero blu 1530 ne segnalava la presenza. L'ipotesi degli inquirenti è che potrebbe essere stato utilizzato da immigrati per attraversare il Canale di Sicilia. A bordo sono state trovate taniche di carburante e oggetti con scritte arabe ma non vi erano persone e la ricerca di eventuali naufraghi, condotta per alcune ore, ha dato esito negativo.