Pantelleria, la vendemmia 2015 è stata straordinaria. Lo dicono gli operatori dell’isola, e le principali cantine che producono il celebre passito, da Cantine Pellegrino a Donnafugata. Uva di qualità, e in ottima quantità, grazie alle poche piogge.
“La Pellegrino – dice l’enologo Nicolò Poma al quotidiano on line Pantelleria Internet diretto da Salvatore Gabriele – ha acquistato quest’anno 17.900 ql. di uva di cui 9.800 DOC (150 ql. di uva passa) e 8.100 ql. di IGT terre di Sicilia. Lo scorso anno l’ammasso era stato di quasi 800 ql. in meno. In totale, infatti, erano stati acquistati 17.071 ql di cui 8.650 DOC e 8.720 IGT”. La qualità dell’uva è buona e le condizioni meteorologiche buone hanno consentito un trasferimento tranquillo a Trapani del mosto destinato alla lavorazione IGT. Cosa questa che non era successa lo scorso anno quando, a causa dell’annullamento di molte corse dei traghetti, la Pellegrino aveva dovuto sospendere per alcuni giorni la vendemmia.
Donnafugata nella sua cantina di Kamma ha lavorato quest’anno 5.500 quintali. Un 5% in più rispetto allo scorso anno. Dei 1.000 ettolitri di DOC, 750 ettolitri sono destinati al passito naturale e 250 al moscato naturale.
Tutto il prodotto DOC viene lavorato a Pantelleria e per prima cosa deve ottenere la certificazione dall’Istituto della vite e del vino.L’Istituto controlla se l’uva prodotta dai contadini ricade in zona DOC. Le varie tipologie sono:Pantelleria Passito liquoroso, Pantelleria moscato liquoroso, Passito di Pantelleria. In un secondo tempo, su richiesta della cantina, l’Istituto della Vite e del vino viene a prelevare il prodotto finito e fa le analisi chimico-fisiche per vedere se i valori corrispondono a ciò che è previsto dal disciplinare. Se il prodotto è idoneo va ad una commissione di assaggio per la valutazione del colore, olfatto e gusto. Ad idoneità ottenuta si può trasportarlo per l’imbottigliamento. Vengono certificati gli ettolitri prodotti per cui con una semplice divisione si può sapere quante bottiglie si possono ottenere.