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02/10/2015 20:44:00

Favignana, consegnato al Comune il castello di Santa Caterina

E'  stato consegnato al Comune di Favignana il castello di Santa Caterina. E' stata, infatti, ratificata la consegna del bene demaniale al Comune. Passo successivo sarà adesso la messa in sicurezza del Castello per la definitiva destinazione del bene per fini pubblici e la consegna ufficiale da parte dello Stato al Comune.
Il castello, bene museale di grande prestigio, dovrà essere ristrutturato per consentire a tutti di fruire del percorso per visitarlo, per ammirare, al contempo, il panorama mozzafiato dall’alto e, soprattutto, la successiva gestione del Comune. Il Castello di Santa Caterina, in zona militare, era di proprietà della Marina Militare, ed è stato poi annesso al patrimonio dello Stato. Dopo le ripetute richieste dell’Amministrazione Comunale, finalmente si è giunti oggi alla firma del verbale di consegna. L’impegno dell’Amministrazione è adesso quello di mettere il bene in sicurezza per consentire l’accesso, attualmente pericolante, e successivamente attribuirgli una destinazione definitiva. Oggi il castello di Santa Caterina presenta in maniera molto evidente i segni del tempo e soprattutto dell’abbandono in cui si trova ormai da parecchi anni. Ma la vista che si può ammirare dalla sua parte superiore è assolutamente meravigliosa. Vi si può arrivare grazie alla strada che percorre gran parte del colle di Santa Caterina con vari mezzi; la strada percorribile arriva a circa metà strada, dopo di che si giunge al castello a piedi percorrendo un sentiero a gradoni.

AMP E LEGAMBIENTE. Una carta d’impegni per la qualità dei prodotti del mare, allo scopo di promuovere e qualificare i prodotti della pesca artigianale italiana, è stata firmata ieri all’Expo a Milano.
L’iniziativa, promossa da Legambiente e Federparchi-Europarc con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente, nasce da una approfondita riflessione sul ruolo fondamentale che il settore della piccola pesca sta rivestendo a livello ambientale, culturale e per la qualità del prodotto, in un periodo per il mondo della pesca che è certamente tra i più critici e delicati degli ultimi anni.
Se da un lato, infatti, c’è una pratica di pesca intensiva, che sfrutta la risorsa mare preferendo quantità a qualità, dall’altro c’è chi è attento alla conservazione della biodiversità marina e utilizza tecniche produttive eco-compatibili e selettive che spesso si affiancano a tradizioni e conoscenze secolari.
Spesso le migliori esperienze in materia di “buona pesca” nascono dalla collaborazione tra mondo della pesca artigianale e aree marine protette e passano attraverso la valorizzazione della filiera corta e di specie ittiche meno conosciute, alimentando un modello sostenibile ed economicamente remunerativo di gestione del settore.
Proprio per rilanciare questa solida intesa tra mondo della pesca artigianale e delle aree protette Legambiente e Federparchi - Europarc hanno promosso la sottoscrizione della carta tra amministratori centrali e locali, imprenditori e operatori del settore, gestori di aree marine protette, rappresentanti di associazioni ambientaliste, enti di ricerca e cooperative della pesca.
In particolare si richiede un impegno a promuovere i prodotti di qualità del mare attraverso percorsi di tracciabilità, valorizzazione della filiera corta e delle produzioni legate al territorio;
diffondere e sostenere le tecniche di pesca artigianale più sostenibili;
favorire percorsi condivisi che rafforzino la collaborazione tra amministrazioni locali, enti gestori di aree marine protette, operatori della pesca e imprenditori del mondo della ristorazione e della vendita al dettaglio del pescato;
denunciare e combattere la pratica della pesca illegale, in particolare quella praticata dai cosiddetti “pseudosportivi” che con attrezzi professionali sottraggono risorse e mercato alla piccola pesca artigianale;
sostenere l’innovazione nelle tecniche di pesca artigianali e nell’attività di trasformazione del prodotto pescato;
favorire la crescita e la diversificazione della professione fra i pescatori artigianali e l’integrazione del reddito che può derivare da altre attività (pescaturismo, piccola ristorazione, ecc.).

Tra i primi firmatari accanto a Legambiente e Federparchi - Europarc: ACI Pesca, Cooperativa del Golfo (CT), Roma Natura, Ministero dell’Ambiente, Slow Food, Parco Nazionale del Gargano, Manaide SRL, Parco delle Dune costiere, Area Marina Protetta delle Egadi, Consorzio Mediterraneo, il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco e Antonio Vassallo, ristoratore e pescatore.