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15/10/2015 06:25:00

Trapani e il "Curia - gate". Miccichè, le calunnie, il ruolo della stampa...

 Così è se vi pare. E' questa la "tag-line" dell'ultima puntata della «serie giudiziaria» che ha imbarazzato la Curia di Trapani. E' il "Curia - Gate", quello che - tra un colpo di scena ed un altro – vede coinvolti l'ex vescovo Francesco Miccichè (originario di Monreale) e don Ninni Treppiedi (originario di Paceco) ex direttore degli uffici giuridici e amministrativi della Curia trapanese. La vicenda ruota attorno alle notizie diffuse su un settimanale locale nell'ottobre 2010 in cui si parlava di diversi presunti ammanchi che coinvolgevano fondazioni ed enti vicini alla Curia. Da quei giorni hanno avuto inizio una serie di indagini della Procura di Trapani utili a far luce sui reali accadimenti ed è di pochi giorni fa l'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè con l'accusa di calunnia aggravata e continuata.
E' questo l'ultimo tassello di un mosaico intricato individuato dagli investigatori trapanesi. Secondo la tesi accusatoria, Miccichè avrebbe screditato don Ninni Treppiedi (parte lesa nel procedimento) sussurrando ad alcuni giornalisti, informazioni sul prelato. Una piramide di dati, utili ad intorbidire la percezione sul suo ex braccio destro. Agli ignari esecutori Miccichè avrebbe fornito documentazione che in questi giorni viene radiografata dagli inquirenti. Ma come si è arrivati a tutto ciò? L'indagine è l'esatto capovolgimento della tesi inizialmente sostenuta dalla Procura di Trapani che vedeva Miccichè come parte lesa. Proprio per questo don Ninni Treppiedi era stato sospeso a divinis mentre l'ex vescovo Miccichè era stato rimosso da Papa Benedetto nel maggio 2012.
Il Curia Gate offre uno spaccato parecchio verosimile della realtà trapanese, evidenziando particolarmente il ruolo del giornalismo locale. E' lui il convitato di pietra in quattro anni di ribaltamenti accusatori. Tutto prese il via da un'inchiesta giornalistica pubblicata da un settimanale locale, L'Isola. Nelle pagine del giornale vennero raccontati (e documentati) una serie di ammanchi derivanti dalla fusione per incorporazione della fondazione Campanile con la Auxilium, avvenuta il 27 dicembre 2007. I buchi finanziari sfioravano il milione di euro. Subito le responsabilità caddero sull'ex vescovo Miccichè e soprattutto sull'economo Treppiedi. Su questi elementi la Procura aprì due fascicoli di inchiesta: uno sui presunti ammanchi ed uno su Treppiedi ed altre persone accusate di aver calunniato Miccichè (soprattutto attraverso le pagine de L'Isola). E' questa la genesi del Curia Gate che in questi anni è stato sostenuto e foraggiato da informazioni pubblicate sui media locali.
Uno su tutti il settimanale trapanese Social che, attraverso ampi resoconti e interviste esclusive, ha fornito alcuni dettagli inediti. Ne è un chiaro esempio l'intervista pubblicata a Miccichè nel febbraio 2015 in cui rivelava un incontro avvenuto con Papà Francesco Bergoglio. Alla vicenda veniva dedicata la copertina e all'interno l'ex vescovo ricostruiva la sua visione delle cose, lanciando parecchie accuse verso Treppiedi. In quei giorni le inchieste sembravano rallentare e nel frattempo Treppiedi aveva iniziato a collaborare con i magistrati, soprattutto nell'ambito del procedimento che vedeva il senatore D'Alì imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Proprio su questo, in chiusura di intervista, Miccichè si chiedeva: «Serve ai magistrati un collaboratore di giustizia e quindi si ferma tutto? Che tristezza!». Informazioni su Treppiedi hanno trovato spazio anche nel libro di Eric Frattini «I corvi del Vaticano». Lì veniva riferito un episodio che tirava in ballo perfino il latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro che avrebbe consegnato a Treppiedi (all'epoca a Calatafimi) un sacco con un milione di euro per la ristrutturazione della chiesa. Ovviamente tutto ciò è stato arricchito da alcuni scritti anonimi che in alcuni casi hanno ritrovato riscontri giudiziari.
L'utilizzo della stampa è il vero cuore delle inchieste che arricchiscono il Curia Gate. Sono questi i rivoli che fanno da sfondo alla scomparsa di oltre un milione di euro individuata tra i conti della Fondazione Auxiulium. In questi mesi i magistrati hanno ottenuto dal Vaticano un dossier finanzario su Treppiedi che aveva un conto allo Ior con un deposito di circa 16.000 euro ed inoltre hanno aperto un fascicolo di inchiesta su Miccichè accusato di appropriazione indebita e malversazione di fondi pubblici. Nello scorso luglio infine la Procura ha dissequestrato dei beni intestati ad uno dei comprimari di Treppiedi e nel provvedimento firmato dal Procuratore capo Marcello Viola e dal sostituto Paolo Di Sciuva, vengono ricostruite le "metodologie d'azione di Miccichè" che avrebbe "tentato di strumentalizzare la giustizia penale" grazie a "testimonianze quantomeno compiacenti". "Tutto ciò - conclude il provvedimento - rende Miccichè soggetto totalmente inattendibile, le cui dichiarazioni sono da ritenersi a questo punto del tutto prive di valore accusatorio". Una vera e propria «serie giudiziaria» che, in attesa di essere scritturata, sta disorientando l'opinione pubblica. Fino alla prossima puntata.

Marco Bova