L’Associazione Eticologica insieme ad altre associazioni ha lanciato un appello/denuncia contro il Governo regionale e il presidente Crocetta che, tra un rimpasto e l’altro vuole tornare agli inceneritori. Ne parliamo con Simona Pecorella. E’ vero che in Regione propongono di impiantare 6 nuovi inceneritori in Sicilia?
Si è proprio così, e siamo rimasti basiti alla notizia, perché la tecnologia degli inceneritori è lontana da quello che prevede la normativa europea nella gestione dei rifiuti. Tra l’altro si parla di due mega inceneritori nelle città più grandi, Palermo e Catania, e altri quattro impianti più piccoli dislocati in tutto il territorio regionale; uno tra Ragusa e Siracusa, uno tra Enna e Caltanissetta, uno tra Agrigento e Trapani e uno a Messina.
Nel 2012 Crocetta diceva: “Inceneritori mai”, ora c’è la concreta possibilità di averli.
E’ una cosa che non ha una logica, soprattutto se guardiamo a quelli che sono i numeri dei rifiuti in Sicilia. L’inceneritore per funzionare ha bisogno di carta, cartone e plastica, e così questi rifiuti che, dal nostro punto di vista sono delle risorse, si andranno a bruciare a discapito dei Comuni che a loro volta non potranno più prendere i contributi dei consorzi di filiera e non si riuscirà più a risparmiare nemmeno sul conferimento.
Voi associazioni scendete in campo per sensibilizzare i cittadini, ma noi rispetto a questa proposta della Regione, cosa possiamo fare concretamente?
Noi dovremmo ad esempio cercare di far capire alle amministrazioni comunali, in questo caso alla nostra, quella marsalese, quanto sia importante la raccolta differenziata spinta e l’introduzione della tariffazione puntuale. Ovunque queste due pratiche hanno dimostrato la loro efficacia. Abbiamo delle straordinarie realtà italiane che si potrebbero tranquillamente esportare e da cui prendere esempio. Abbiamo l’esperienza di Ponte nelle Alpi con l’assessore Orzes e il Comune di Capannori che è stato uno dei primi comuni ad adottare la strategia dei rifiuti zero.
A noi ci manca la pratica, la teoria la conosciamo. Anziché multare i cittadini, che è comunque una cosa giusta, quando si comportano in maniera incivile, si potrebbe fare una grande operazione di sensibilizzazione, famiglia per famiglia, casa per casa. Potrebbe fare questo il Comune?
Concordo pienamente. Con l’Associazione Eticologica nel 2013 avevamo lo sportello informativo e siamo rimasti aperti otto mesi. Da allora la gente ancora ci cerca e questa cosa mi gratifica e per questo continuiamo ad andare avanti; continuiamo con l’obiettivo di far capire al maggior numero di persone quanto sia importante la differenziata e quanto possa essere nociva l’apertura di un inceneritore vicino casa nostra.