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27/10/2015 06:15:00

Caso Unicredit - Bulgarella, ieri il riesame. Nuovi retroscena sul costruttore trapanese

 Nuovi retroscena sul caso giudiziario che ha colpito Unicredit in merito alla vicenda Bulgarella.  Ricapitolando brevemente i fatti, la procura fiorentina accusa il gruppo Bulgarella, operante nel settore delle costruzioni con sede a Pisa e guidato dall’imprenditore trapanese Andrea Bulgarella di aver commesso reati finanziari con l’aggravante di aver favorito la mafia. Secondo le ipotesi di accusa, l’imprenditore sarebbe rimasto in contatto con ambienti mafiosi, in particolare con la famiglia del latitante Matteo Messina Denaro, erede di Totò Riina.

E Unicredit cosa c'entra in questa storia? Con l’istituto bancario, Bulgarella avrebbe intrapreso trattative per la ristrutturazione di un debito di 65 milioni di euro e per nuovi affidamenti. Come scrivono i carabinieri del Ros nell’informativa, l’imprenditore venuto dalla Sicilia in Toscana avrebbe ottenuto "l'apporto dei 'vertici' dell'istituto bancario, che hanno assicurato il loro intervento sui funzionari bancari intermedi". Un ruolo chiave lo ha svolto Fabrizio Palenzona.

"Io sono Andrea Bulgarella. Lei mi emoziona quando mi risponde. Di voi ho parlato pure con il vicepresidente nazionale della sua banca, che abita al trentesimo piano della vostra sede di Milano".  All'altro capo del telefono c'è un dirigente di Unicredit Palermo. Quello che "abita al trentesimo piano", invece, è il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, indagato con l'accusa di aver aiutato il gruppo di Bulgarella a salvarsi da un debito da 60 milioni di euro.

L'intercettazione è agli atti dell'inchiesta depositati in vista del riesame. Nonostante che, attraverso i suoi legali, nei giorni scorsi Palenzona abbia fatto sapere di non conoscere Bulgarella, gli investigatori scrivono che "l'interazione coordinata" dell'imprenditore, del suo socio Federico Tumbiolo, dell'intermediatore Giuseppe Sereni, del collaboratore di Palenzona Roberto Mercuri e dello stesso Palenzona "si sviluppata nel senso auspicato dall'imprenditore trapanese, che ha visto quindi realizzarsi il progetto di far fronte all'enorme indebitamento del suo gruppo".

Secondo i carabinieri del ros di Firenze, che hanno condotto le indagini coordinate dal procuratore Giuseppe Creazzo e dai pm Angela Pietroiusti e Sandro Crini, Bulgarella ha ottenuto "l'apporto dei vertici dell'istituto bancario, che hanno assicurato il loro intervento sui funzionari bancari intermedi i quali, avendo invece chiara la situazione finanziaria del gruppo, si sono inizialmente frapposti a tali disegni, per poi cedere a seguito delle insistenti indicazioni provenienti dai loro dirigenti, che si sono interfacciati con Mercuri, che può vantare un rapporto diretto e privilegiato con Palenzona".

Dalle intercettazioni, scrivono i carabinieri del ros, emerge anche una vicenda legata, seppur indipendente, a quella del debito del gruppo Bulgarella con Unicredit. Palenzona, annotano i carabinieri, "si è preoccupato di intervenire sul dottor Vito Mangano, direttore risorse umane di AdR (Aeroporti di Roma) spa, per far ottenere" a Mercuri "un incremento stipendiale". Pur non risultando fra i dipendenti di Unicredit, Mercuri viene ritenuto dagli investigatori il "braccio destro" di Palenzona, colui che tiene i rapporti con l'imprenditore Bulgarella. Dopo una serie di telefonate e "richieste", scrivono i carabinieri, Palenzona avvisa Mangano "che ha appena parlato con l'amministratore delegato Vincenzo Lo Presti". Mangano "ribatte che è pronto per chiudere la questione con Roberto Mercuri".