Cattiva giustizia in Italia. Il nostro Paese ha speso finora 750 milioni di euro per risarcimento a cittadini vittime di processi dalla durata non ragionevole. Il numero degli affari civili pendenti è 4,5 milioni. Informatizzazione, nuovo personale amministrativo, ufficio del processo, accordi con gli avvocati sull’extragiudiziale: sono alcuni tasselli del “piano” del ministro della Giustizia Andrea Orlando per contrastare l’arretrato civile, illustrati in una intervista a Qn. Uno dei punti chiave saranno gli incentivi fiscali “per chi compone le liti senza arrivare davanti al giudice”, sottolinea, per questo è stato creato “un fondo di 5 milioni di euro”. Il censimento degli uffici, spiega il Guardasigilli, “non era mai stato fatto prima e ci ha consentito di capire come il dato medio di rendimento nel settore civile sia molto diverso da ufficio a ufficio”
“Da questi primi confronti, emergono alcuni dati comuni: per esempio la permanenza dei magistrati nelle sedi periferiche è spesso troppo breve per consentire una seria programmazione”. Già allungare da tre a quattro anni il periodo di tempo dopo il quale un magistrato può chiedere il trasferimento “produrrebbe dei risultati”, dice Orlando. “Poi stiamo lavorando per eliminare le preclusioni sui giudici di prima nomina. Tutto dovrà però essere affrontato in sede legislativa”. Dal suo tour negli uffici è arrivata l’idea di “creare una forma di tutoraggio per i tribunali in difficoltà”.
Nella pratica sarà “un pool di giovani specializzati che si preparano al concorso in magistratura, giovani praticanti avvocati, borsisti tirocinanti utilizzati in strutture giuridiche e, infine, giudici onorari al primo incarico. Un gruppo che deve lavorare per preparare l’udienza e aiutare i magistrati a smaltire l’arretrato. Con un compenso di 400 euro al mese”. Dopo la riorganizzazione nel civile toccherà al penale: “stiamo raccogliendo i dati, sarà il prossimo passo”, assicura.