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03/11/2015 06:15:00

Via dei matti numero zero, tra Castelvetrano e New York

 Nelle periferie di Castelvetrano c’è una via intitolata ai Castelvetranesi d’America. E’ una strada senza numeri civici. Non ci abita nessuno, perché non ci sono case.
C’è un grande parcheggio per decine di macchine, ma non ci sono le macchine. E’ quasi sempre vuoto.
Però c’è il verde. Erbacce al posto delle case ed erbacce che spuntano dai tombini senza coperchio (alcuni senza nemmeno il telaio).
Ricorda un po’ la via dei matti numero zero di una famosa canzoncina per bambini, se non fosse che i lavori sono in “fase di completamento”. Un completamento sofferto, che dura da più di un anno, relativo in realtà ad opere di urbanizzazione per edilizia residenziale di 21 lotti edificabili: la lottizzazione Accardo, estesa su quattro isolati, dalla via Duca d’Aosta alla via dei Fasci Siciliani. Un’urbanizzazione costata quasi 450 mila euro, ancora più incompleta della via Castelvetranesi d’America. Anche se sulla carta è prevista la piantumazione di alberi e siepi, l’installazione di panchine e perfino le palme nel prolungamento della via Oberdan.

In una città normale, per l’inaugurazione della via dedicata a chi è stato costretto ad emigrare in cerca di futuro, si sarebbe aspettata la fine dei lavori. Ma in un comune dove gli annunci e la visibilità da catalogo hanno fondato da tempo un’amministrazione a rischio default, bisogna lavorare con quello che si ha.
Ecco perchè la manifestazione per l’intitolazione della via era avvenuta addirittura nell’agosto del 2014, con l’inno nazionale americano cantato dal soprano Maria Rosa Rondinelli e “Fratelli d’Italia” dalla vibrante voce del tenore Aldo Bianchi. C’erano tutti: il sindaco Felice Errante, il vicesindaco, l’ex sindaco Gianni Pompeo, i vigili in alta uniforme col gonfalone, il presidente del consiglio comunale e perfino il consigliere Lillo Giambalvo, prima che venisse arrestato tre mesi dopo come fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro.

E chiaramente c’erano anche i castelvetranesi d’America col presidente Luciano Saladino in vacanza a Selinunte. L’occasione era da prendere al volo. Tanto, anche se i lavori non erano ancora finiti, lo sarebbero stati a breve. Quando venne tirato via il velo e si scoprì la targa, partirono gli applausi. Saladino ed il sindaco Errante si abbracciarono. E dopo le prevedibili parole di rito, la festa si spostò nell’aula del consiglio comunale per il rinfresco, terminando sul palco in piazza a Marinella di Selinunte con una serata scandita dalla lirica italiana all’insegna della nostalgia e dell’appartenenza alla terra.
Da allora è passato più di un anno. E in via dei matti numero zero non ci abita ancora nessuno, i lavori di costruzione delle case non sono mai iniziati e quelli per terminare la via, non sono ancora finiti.

Ma qualcosa la si doveva pur fare. D’altra parte il 23 marzo del 2014 c’era stato l’anniversario della nascita dell’Associazione Castelvetranesi d’America. Si erano festeggiati in grande stile i 25 anni di attività, con una sontuosa serata di gala, nella cornice dei lussuosi lampadari del “Russo’s on the Bay” di New York. Si tratta del chiacchierato locale di Frank Russo, oggetto delle affermazioni del pentito Michael Di Leonardo al processo Peter Gotti, secondo cui in passato la famiglia mafiosa dei Gambino avrebbe ottenuto un dollaro a testa dai clienti della sala.
Il locale però non è nella lista del NYPD (New York Police Department) a cui è negato l’accesso agli agenti di polizia o i funzionari senza permesso. Quindi è un posto pulito. Ed è lì che si svolge ogni anno la festa dei castelvetranesi d’America. 
E appunto in quella dell’anniversario dei 25 anni, il sindaco Errante era stato premiato come “Uomo dell’Anno”. Il primo cittadino, dopo qualche mese aveva quindi ricambiato con l’americanata di via dei matti numero zero.

Il 25 ottobre scorso invece c’è stato il ventiseiesimo anniversario, sempre al Russo’s Bay. E Luciano Saladino ha annunciato una “sorpresa”: “Castelvetrano Place”. Cercherà di far intitolare una strada di Brooklyn all’amata Castelvetrano.
Si spera già completa di case. Almeno quella.

Egidio Morici