Un neonato è morto a Pantelleria, all'ospedale Nagar, strozzato dal cordone ombelicale. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta della Procura della Repubblica di Marsala, e un'altra procedura interna è stata aperta dall'Asp, con una commissione della quale fanno parte lo stesso dottor Francesco Giurlanda, il dottor Giuseppe Alletto, Capo Dipartimento Materno Infantile, il dottor Angelo Caradonna, primario ginecologo di Marsala, la dottoressa Carmela Riggio, responsabile del rischio clinico.
Sarà l'autopsia, disposta dalla Procura, a stabilire le cause della morte del neonato. Il decesso è avvenuto durante un parto cesareo ad una giovane donna, di 22 anni, giunta alla quarantesima settimana di gravidanza. I carabinieri, che si occupano del caso, hanno sequestrato la cartella clinica. "Il tracciato eseguito dai medici per rilevare l'attivita' cardiaca del feto - si legge in una prima relazione depositata in procura - non lasciava presagire questo esito".
"Siamo dispiaciuti e addolorati – dice il sindaco di Pantelleria Salvatore Gino Gabriele - ed esprimo le mie condoglianze alla famiglia ed in particolare alla mamma che vive anche una sofferenza interiore”. "Ma voglio anche dire – continua il sindaco - che tutto ciò è accaduto in assoluta sicurezza organizzativa sanitaria e clinica da parte del presidio ospedaliero secondo le modalità organizzative previste dal decreto sul punto nascita e la disposizione organizzativa dell'azienda sanitaria. Un equipe sanitaria ha operato al completo. Purtroppo è accaduto, so anche che ci sono degli accertamenti in corso . Ma mi permetto di dire, con l'assoluta franchezza che mi contraddistingue, che nessuno strumentalizzi negativamente una vicenda umana che poco c'entra con la struttura organizzativa che ha fatto in questi anni passi enormi grazie non solo alla professionalità del personale sanitario e della direzione generale, che hanno dimostrato una sensibilità ed una attenzione davvero unica e di ciò sono testimone quotidiano del lavoro anche in condizioni spesso difficili, perché le isole sono luoghi dove si fanno i sacrifici e li fanno tutti”.